Leggiamo dall'ANSA (il testo in calce) che le prefetture hanno istituito un elenco di imprese 'non a rischio mafia'; una sorta di 'certificato di qualità' a disposizione di chi vuole investire nella legalità. Un'opera meritoria che dà spessore e promuove quei comportamenti virtuosi d'impresa, segnalando chi li pratica, e, sostanzialmente, fornendo dei parametri per chi (istituzione pubblica o privato operatore) debba investire.
Credo si tratti di un notevole passo avanti: poi, in un paese ad economia liberal-capitalista come il nostro, il mercato rimane sovrano; ma l'indicazione di una 'white list' (che non va in alcun modo ad interferire sulle scelte individuali e si limita a 'segnalare' determinati comportamenti virtuosi) ci pare il modo migliore per orientare i cittadini.
Come i più accorti ricorderanno la nostra proposta dell'istituzione di un 'bollino blu' per gli editori a partire da quelli 'on line' (la rete è il futuro ma anche il presente della nostra professione) va proprio in questo senso.
In pratica funziona così:
OdG e Sindacato si preoccupano di fornire una lista di testate 'virtuose' perché rispettano contratti giornalistici e carte deontologiche, non fanno lavorare stagisti (o tirocinanti o abusivi) al posto di giornalisti, i cui direttori non sono incorsi in sanzioni AST o OdG, etc etc.
Dopodiché il 'cittadino-lettore/ascoltatore/spettatore' sarà sempre libero di scegliere, ma le ns istituzioni di categoria si saranno assunte la responsabilità di indicare come stanno realmente le cose. E dunque di fornire un orientamento.
Un bollino di qualità che, come dicemmo già in sede di programma elettorale, in altri settori (il comparto del food, ad esempio, ma sempre più anche quello della distribuzione tout cour, o del travelling) sta dando ottimi risultati.
La mia richiesta è già stata ufficialmente presentata al consiglio nel luglio scorso. Aspettiamo di discuterla.
Vi farò sapere.
Intanto attendo vostri commenti. Qui o su FB. Come volete!
Domenico Guarino
ANSA--- Una "White List" per imprenditori non mafiosi in prefettura: le
Prefetture istituiscono l'elenco dei fornitori, prestatori di servizi ed
esecutori di lavori non soggetti a tentativi di infiltrazioni mafiose.
Trasporto di materiali a discarica, smaltimento di rifiuti, estrazione e
trasporto di terra, confezionamento e trasporto di calcestruzzo e
bitumi, noli a freddo di macchinari, fornitura di ferro lavorato, noli a
caldo, autotrasporti per conto terzi e guardiania nei cantieri: questi,
spiega la Camera di Commercio di Firenze, i settori a rischio di
infiltrazioni mafiose che prevedono la creazione di una "White List",
una lista di coloro che, da accertamenti messi in atto dalle singole
Prefetture, non hanno rischi di infiltrazioni mafiose. La White List
sarà valida dodici mesi e sarà costantemente monitorata e aggiornata in
base alle segnalazioni ricevute dalle prefetture. "Il vantaggio per gli
operatori che vengono accolti in questa 'lista dei buoni', oltre al
risvolto etico indubbio - si spiega ancora - comporta anche la
semplificazione delle procedure antimafia previste dalla legge".