Leggo le cifre del tariffario CLAN sull'equo compenso, e dico: giustissime! Mi paiono frutto di una proposta assolutamente condivisibile. A partire dai principi da cui derivano.
Poi mi chiedo: ma la CLAN è dentro FNSI? E come mai allora al tavolo con OdG, FNSI approva un proposta che non sta bene alCLAN? E perché prima di approvarla non sente il bisogno di avvertire CLAN? E perché a quel tavolo CLAN non c'era? E' dentro o fuori dal sindacato? E' rappresentata o meno da questo?
Mi hanno insegnato che quando una vicenda tocca qualcuno in particolare, prima di decidere al posto suo è bene prenderne in considerazione le ragioni. A meno che non le si ritenga poco calzanti. Non credo sia questo il caso. Io almeno lo avrei fatto di buon grado. Anche solo per dire; no grazie!
E poi mi chiedo (anche), avendo fatto due conti e non trovando discrepanze così madornali tra la proposta OdG-FNSI (i cui termini sono al netto) e quella CLAN (che parla di lordo): come mai, invece della richiesta di una correzione, si è scatenata una ridda di polemiche veementi ed al limite della decenza, con offese personali e grida di vendetta, al cospetto di editori ben lieti di assistere a tale inaspettato (...) spettacolo?
Non è che sotto la cenere dell'EC covi una brace molto ardente? In effetti ho come il sospetto che questa brace serva a cuocere interessi diversi rispetto a quelli della stragrande maggioranza dei colleghi 'autonomi'.
Perché se è vero, come ha detto l'ottima collega Bonfanti ai recenti stati generali di Firenze, che chi lavora quotidianamente 8/10 ore a partita iva per lo stesso editore non è un free lance ma un dipendente sfigato, il compito del sindacato dovrebbe esser quello di lottare per la regolarizzazione di queste posizioni sempre più frequenti e sempre più insopportabili.
Dato che questo non viene fatto come è evidente a tutti -o in attesa che si faccia, è la stessa cosa- l'importante, a mio modesto avviso, è arrivare a qualcosa che in tempi rapidi dia certezze in termini di diritti e di salario a chi oggi pena per 3 euri al pezzo.
Fatta salva la considerazione che chi lavora a queste cifre è esso stesso, alla lunga (alle condizioni attuali del mercato, diciamo dopo un paio di mesi, tre al massimo, di 'fisiologico' sfruttamento professionale, laddove il fisiologico è una concessione ai realisti che mi contestano di aver idee 'sanculotte') complice dello sfruttamento e dunque artefice della propria e dell'altrui rovina.
Principio del resto già sancito nella benemerita Carta di Firenze (toh, proprio quella che non piace poi tanto a tanti ruoli apicali di FNSI...).
Anche perchè qualcuno mi dovrebbe spiegare questo: se le cifre uscite dalla commissione congiunta FNSI-OdG sono 'scandalose' come si può far finta di nulla rispetto al perseverarsi di una siffatta situazione.
Dunque il monito è: trovate/troviamo un accordo. Altrimenti, tra i due litiganti (o meglio tre Clan-FNSI-OdG) a godere saranno sempre e solo gli editori. Ma soprattutto CLAN trovi il modo di aprlare alla sua combriccola (FNSI) -termine affettuoso e non sarcastico...- per evitare di scadere in soliloqui. pPericolosi per tutti.
DG
NOTE ILLUSTRATIVE DELLA PROPOSTA
PER LA DETERMINAZIONE DELL'EQUO COMPENSO
DEL LAVORO GIORNALISTICO AUTONOMO
(ex Legge 233/2012)
elaborata della
Commissione Nazionale Lavoro Autonomo – Fnsi
Individuazione dell'equo compenso e del costo del lavoro
nota del 7 gennaio 2014 (aggiornata il 12 gennaio)
PREMESSA
Questa nota illustrativa punta a meglio chiarire alcuni degli aspetti fondanti della proposta“per la determinazione dell'equo compenso del lavoro giornalistico autonomo (ex Legge 233/2012)” elaborata
dalla Commissione nazionale lavoro autonomo (Clan) della Fnsi, e
formalizzata dalla Fnsi alla “Commissione per la valutazione dell'equo
compenso nel lavoro giornalistico”, istituita presso il Dipartimento per
l'informazione e l'editoria della Presidenza del Consiglio dei
ministri.
La nota è intesa quale materiale di
documentazione per le valutazioni della “Commissione per la valutazione
dell'equo compenso”, e può venir integrata da ulteriori elementi
informativi e d'approfondimento.
Per quanto qui non specificato si rimanda al testo della proposta già presentata e agli atti.
TEMPI DI LAVORO CONCORDATO, NON RIGAGGI
Primo concetto fondante della proposta già presentata è il calcolo dell'equo compenso (come previsto dalla legge 233/2012) informa proporzionale e “in coerenza” alla retribuzione (nel senso del costo aziendale lordo) del dipendente,
avendo come riferimenti i diversi contratti collettivi applicabili
(Fieg, Aeranti-Corallo, Uspi) e i diversi livelli d'inquadramento
previsti, ove applicabili (p.es: redattore con meno o più di di 30 mesi
d'anzianità professionale, inviato, etc.)
Secondo aspetto fondante è la retribuzione non in base ai rigaggi del pubblicato, ma al tempo di lavoro necessario a realizzare il prodotto informativo.
Infatti dietro a una notizia o un lancio d'agenzia di 20 righe vi
possono essere anche 2 giorni di lavoro e ricerca, e dietro a un testo
di 4000 o più battute una semplice rielaborazione di testi già
strutturati e disponibili (p. es. comunicati stampa e lanci d'agenzie)
che possono richiedere solo un paio d'ore d'impegno.
Terzo concetto fondante è la salvaguardia della contrattazione tra le parti (datore e giornalista) riguardo
il tempo di lavoro concordemente ritenuto necessario per l'adempimento
di uno o più incarichi. Tempo che va retribuito con compensi mai
inferiori al corrispondente tabellario retributivo lordo del dipendente,
a seconda del contratto collettivo di riferimento applicabile.
LA RATIO DELLA PROPOSTA
La
ratio della proposta è di non legittimare disparità di retribuzione tra
lavoratori, penalizzando gli autonomi con retribuzioni largamente
inferiori a quelle dei dipendenti (oggi sono dalle 5 alle 7 volte inferiori, secondo i dati ufficiali della ricerca 2012 “Il Paese dei giornalisti”, di Lsdi.
Secondo la proposta un autonomo può
venir anche utilizzato per 1 solo giorno in un mese, ma per quella
giornata di lavoro non può venir pagato meno (al lordo) della
corrispondente retribuzione lorda (aziendale) di un dipendente. Così
che, in linea teorica, se lavora per un intero anno, anche per
testate diverse, può percepire dal complesso delle sue collaborazioni
almeno la stessa retribuzione lorda annuale (aziendale) di un
dipendente, ai sensi dei rispettivi contratti collettivi.
Il
riferimento al costo aziendale è per permettere di ricomprendere nella
retribuzione dell'autonomo tutte le spese dirette coperte dal datore per
il dipendente (13a, 14a, Tfr, contributi del datore, etc...), che nel
caso dell'autonomo (volendo garantirne la parità di reddito) sono invece
a suo carico.
Il potersi riferire ai differenti
parametri retributivi e ai diversi livelli d'inquadramento dei contratti
collettivi stipulati con la Fnsi (Fieg, Aeranti-Corallo, Uspi), e la
contrattazione diretta tra le parti del tempo di lavoro ritenuto
necessario per l'incarico, permettono di far meglio aderire il compenso
sia alla realtà effettiva e all'importanza dell'incarico che alle
diverse tipologie di testate.
Infine si semplifica
così l'applicazione dell'equo compenso, non essendo necessario
considerare tabelle articolate in notizie, articoli,servizi video-audio,
ma solo il fattore tempo di lavoro concordato, ela corrispondente
retribuzione lorda ai sensi del contratti per il dipendente.
I COSTI DELL'EQUO COMPENSO SECONDO LA PROPOSTA DELLA CLAN FNSI
Malgrado
l'assenza di indicazione di importi nella proposta d'attuazione
Clan-Fnsi, questi (essendo riferiti ai contratti collettivi vigenti) non
sono indefiniti. E non possono essere ritenuti “troppo onerosi” o
“insostenibili” per le aziende.
Pertanto, a scopo
conoscitivo, si traducono di seguito gli importi derivanti dalla
proposta Clan-Fnsi, sulla base dei tabellari contrattuali (calcolati al
costo lordo aziendale). Fermo restando che questi non
costituiscono un tariffario, ma i parametri minimi contrattuali di
riferimento per la retribuzione di un autonomo, ai sensi della proposta
d'attuazione della Clan-Fnsi.
Si rammenta inoltre che la
proposta Clan-Fnsi non prevede il parametro della retribuzione oraria,
ma un minimo di una o di mezza giornata di lavoro, e quindi il costo
orario viene qui indicato solo a fini teorici, per agevolare possibili
calcoli di raffronto del costo del lavoro.
Questi i
costi lordi aziendali per le categorie più tipiche riferite ai
contratti collettivi di lavoro giornalistico, e i parametri da essi
calcolati secondo la proposta Clan-Fnsi
Le cifre indicate sono semplificate e indicative, e vanno integrate come indicato nella nota (*)
CONTRATTO FIEG FNSI:
Redattore con meno di 30 mesi di anzianità professionale:
- costo aziendale lordo annuo del dipendente: €38.074,37 (ca.)
- costo giornaliero lordo lavoro autonomo (proposta Clan-Fnsi): € 122,03 *
- costo lordo minimo mezza giornata lavoro autonomo (Clan-Fnsi): € 61,01 *
- costo orario (teorico) lavoro autonomo (Clan-Fnsi): € 20,34 *
Redattore ordinario con più di 30 mesi di anzianità professionale:
- costo aziendale lordo annuo del dipendente: € 48.882,19 (ca.)
- costo giornaliero lordo lavoro autonomo (proposta Clan-Fnsi): € 156.67 *
- costo lordo minimo mezza giornata lavoro autonomo (Clan-Fnsi): € 78,33 *
- costo orario lordo (teorico) lavoro autonomo (Clan-Fnsi): € 26,11 *
CONTRATTO AERANTI-CORALLO:
Tele-radiogiornalista radio con meno di 24 mesi di attività:
- costo aziendale lordo annuo del dipendente: € 23.260,78
- costo giornaliero lordo lavoro autonomo (proposta Clan-Fnsi): € 74,55 *
- costo lordo minimo mezza giornata lavoro autonomo (Clan-Fnsi): € 37,27 *
- costo orario lordo (teorico) lavoro autonomo (Clan-Fnsi): € 12,43 *
Tele-radiogiornalista radio con più di 24 mesi di attività:
- costo aziendale lordo annuo del dipendente: € 26.116,74 (ca.)
- costo giornaliero lordo lavoro autonomo (proposta Clan-Fnsi): € 83.71 *
- costo lordo minimo mezza giornata lavoro autonomo (Clan-Fnsi): € 41,85 *
- costo orario lordo (teorico) lavoro autonomo (Clan-Fnsi): € 13,95 *
Tele-radiogiornalista tv con più di 24 mesi di attività:
- costo aziendale lordo annuo del dipendente: € 33.587,17 (ca.)
- costo giornaliero lordo lavoro autonomo (proposta Clan-Fnsi): € 107.65 *
- costo lordo minimo mezza giornata lavoro autonomo (Clan-Fnsi): € 53,82 *
- costo orario lordo (teorico) lavoro autonomo (Clan-Fnsi): € 17,94 *
CONTRATTO USPI:
Nota: in
tale caso i parametri di riferimento sono differenti, prevedendo
l'accordo USPI orari diversi, e tariffari anche per prestazioni
professionali autonome e per cococo. Ci si limita quindi a indicare i
costi aziendali annui del dipendente, e il teorico calcolo a giornata
secondo la proposta Clan-Fnsi:
Minimi di stipendio:
- costo aziendale lordo annuo del dipendente: € 22.563,01
- costo giornaliero lordo lavoro autonomo (proposta Clan-Fnsi): € 72,32 *
(*) NOTA INTEGRATIVA: A TUTTI GLI IMPORTI SOPRA INDICATI (intesi come lordi omnicomprensivi, escluse eventuali spese vive concordate, da rimborsare a parte), secondo la proposta Clan-Fnsi va effettuata una maggiorazione forfettaria per ricoprire vari costi di produzione (spese fisse, ammortamenti, contabilità e carichi straordinari di lavoro extra orario tipico contrattuale, etc), che ricadono interamente sul lavoratore autonomo.
Nella proposta tale maggiorazione forfetaria, a titolo d'esempio, è stata indicata nel 20%,tenuto anche conto dei riferimenti contrattuali esistenti di maggiorazioni sul tabellario base).
I COSTI LORDI PER GIORNATA DI LAVORO A EQUO COMPENSO (con maggiorazione forfetaria del 20%) SECONDO LA PROPOSTA CLAN-FNSI, divengono allora:
- FIEG: € 146,43 (-30 mesi) e 188 (+30 mesi) lordi per giornata
- Aeranti-Corallo: € 89,46 (-24mesi), 100,45 (+ 24radio) e 129,18 (+24 mesi tv) lordi per giornata
- USPI: € 86,78 lordi per giornata
Da tali importi lordi minimi di riferimento per l'equo compenso risultano evidenti due cose:
- La grande variabilità dei costi del lavoro autonomo così identificati, che si adattano a seconda dei diversi contratti di riferimento e del rispettivo livello d'inquadramento corrispondente
- Che, mediamente, si tratta ancora di importi inferiori (e in taluni casi anche largamente) al costo lordo aziendale di un artigiano specializzato.
Questi vengono eguagliati o superati solo per i contratti d'area FIEG,
ma solo con la maggiorazione forfetaria ipotizzata del 20% per costi
fissi di produzione e di lavoro straordinario.
Dati,
questi, che fanno escludere ogni ipotesi di supposta
“sovraretribuzione” delgiornalista lavoratore autonomo nei termini fin
qui indicati, ai sensi della proposta Clan-Fnsi.
NOTA SU ART. 2 CONTRATTO FIEG
Per
le retribuzioni dei collaboratori talvolta si fa riferimento al
tabellario dell'art. 2 del contratto Fieg. E da questo si può derivare
la tariffa minima di € 60,00 lordi a pezzo.
Va però evidenziato
che, in questo caso, si tratta di collaboratori inquadrati come
dipendenti, con conseguenti altri costi e voci connesse alla
retribuzione a carico dell'azienda(contributi e indennità, 13a...), che
contribuiscono nel loro complesso a formare altri necessari aspetti dei
benefit per il collaboratore ex art. 2 del contratto Fieg.
Il costo aziendale lordo annuo
di un art. 2 Fieg per almeno 8 collaborazioni al mese ammonta a ca. €
8.808,27, pari a un costo aziendale mensile lordo di € 734,02. Ilche
porterebbe, in coerenza ai parametri di calcolo prima
adottati,all'importo di riferimento per la retribuzione di un
autonomo,secondo i criteri del costo aziendale lordo, a ca. € 91,75 a pezzo.
Si
evidenzia infine che, a fronte di un costo lordo di € 60 a pezzo, ex
art. 2 contratto Fieg, la retribuzione netta del collaboratore, detratti
i contributi, è oggi pari a ca. €45,12 a pezzo, importo dal quale vanno
poi detratte le ritenute Irpef e le addizionali comunali e regionali.
IN ALTERNATIVA AL “TEMPO DI LAVORO”, IL TARIFFARIO ODG 2007
Si
sottolinea poi che, secondo la proposta Clan-Fnsi, nel caso di mancato
di accordo scritto tra le parti riguardo il “tempo di lavoro
concordato”, si adottano per l'equo compenso i parametri del tariffario
2007 dell'Odg, maggiorato dell'inflazione. Ciò per tutelare e dare
certezza di riferimenti economici ai colleghi che si trovassero senza
lettera d'incarico da far valere in sede di pagamento, o in sede
giudiziale (dove il tariffario Odg del 2007 è ancora utilizzabile come
riferimento di congruità retributiva).
Si evidenzia infine che, secondo la proposta Clan-Fnsi, le parti (giornalista collaboratore e datore) possono anche decidere pattiziamente di adottare, di volta in volta, i parametri del tariffario Odg del 2007,ma
ggiorato dell'inflazione. Resterebbe così salvaguardata da una parte la
libertà di contrattazione fra le parti e dall'altra la possibilità di
individuare di volta in volta i parametri di retribuzione più adeguati
per l'incarico da svolgere.
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QUI, ON LINE, IL TESTO DELLA PROPOSTA CLAN-FNSI PER L'EQUO COMPENSO:
http://www.facebook.com/notes/giornalisti-freelance-httpfreelance20ningcom/proposta-per-la-determinazione-dellequo-compenso-commissione-nazionale-lavoro-au/10151656457904904