martedì 17 dicembre 2013

BOLLINO BLU PER IL WEB: la proposta

UN 'BOLLINO BLU' PER L'EDITORIA DI QUALITA'

Ecco  la  mia proposta di 'bollino blu'  presentata ai consiglieri nazionali Toscani per una loro valutazione.
Buona lettura


L'idea di un marchio di qualità per l'editoria on line nasce nell'ambito di una riflessione più ampia derivante dall'analisi delle condizioni concrete del mercato editoriale nella sua situazione attuale.

La prima considerazione è che l'informazione giornalistica, per sua stessa natura, si propone come un mercato tendenzialmente di 'alta gamma', che risponde dunque alle logiche dei mercato di qualità: maggiore è la protezione della 'qualità' migliori sono le prospettive di mercato e di conseguenza anche la tutela delle condizioni occupazionali del settore.

La seconda deriva dal primato della rete internet per la diffusione anche delle notizie giornalistiche: rappresenta il futuro, ma anche già il presente della nostra professione: va dunque 'normato' per evitare il rischio, in parte già attuale, di un immiserimento delle proposte e delle condizioni economiche di chi vi lavori.

La terza considerazione deriva dalla constatazione che le questioni deontologiche e quelle contrattuali (di garanzia economica e di diritti) dei giornalisti sono strettamente col-legate: un giornalista non 'indipendente' sotto il profilo del reddito è proporzionalmente meno 'indipendente' sotto quello della professione, e comunque messo nelle condizioni di non poter esercitare a pieno le proprie 'prerogative' (organo di garanzia costituzionale e democratica) e le proprie qualità.

La scommessa sta nel mettere assieme queste tre istanze, promuovendo un marchio di qualità (sulla scorta di quelli che già prosperano nel mercato ad esempio del food and wine, del tursimo, del leisure, del wellness etc etc) che 'indichi' al mercato (lettori) prodotti garantiti dal punto di vista della professionalità giornalistica.

Naturalmente tali prodotti conviveranno con quelli che non avranno la voglia o la possibilità di richiedere il 'bollino' ma saranno in qualche modo 'identificati' e potranno 'spendere' il proprio 'plusvalore' per conquistare quote di mercato, rendendosi identificabili nel mare magnum (sempre più magnum...) della rete.
Vanno considerate infine due cose

  • Di fatto parlare di 'testate web' oggi significa inoltre 'aggredire' tutto il mercato editoriale, in quanto già oggi tutti i media tradizionali hanno almeno una o più 'piattaforme web' direttamente collegate.
  • Attraverso il bollino blu Ordine (e FNSI) raccoglierebbero in senso positivo la sfida del futuro, rilanciando sul terreno della qualità come elemento distintivo di una professione che altrimenti rischia di 'scomparire' essendo 'assediata' da abusivato, lavoro nero, lavoro illegale, commistioni con pubblicità e comunicazione etc etc

In sintesi

Cos'è?
Il 'bollino blu' è un marchio di qualità che identifica quei prodotti editoriali che
  • dimostrino di rispettare i contratti giornalistici
  • dimostrino di attuare le carte deontologiche OdG

A chi si applica?
A tutti i prodotti editoriali diffusi attraverso il web

Chi lo rilascia
OdG e FNSI, o, tramite loro, una Fondazione di cui ordine e sindacato si facciano promotori, con la partecipazione di soggetti pubblici ed associazioni o fondazioni che abbiano a cuore l'informazione indipendente e di qualità

Come viene concesso?
Attraverso la richiesta delle testate interessate che si sottopongono alla verifica delle condizioni



Domenico Guarino

martedì 19 novembre 2013

UN PICCOLO (MA SIGNIFICATIVO) RISULTATO

UN PICCOLO (MA SIGNIFICATIVO...) RISULTATO

Conoscerete tutti la proliferazioni di annunci di (pseudo)lavoro (pseudo)giornalistico che pullulano nelle bacheche dei siti di annunci sul web.
Spesso si tratta di offerte indegne, poco o per nulla rispettose delle professionalità con paghe da fame o senza previsione di corrispettivo economico, totale confusione tra stage, tirocinio, formazione etc etc.
Sapete che su questo mi ero impegnato a lavorare.

Ebbene, nelle scorse settimane una collega mi aveva segnalato di un sito internet fiorentino che, tramite un noto portale di annunci, cercava 'giornalisti giornalisti, redattori a cui affidare la cronaca locale, per uno stage non retribuito della durata di 3 mesi'

Ho prontamente segnalato il caso al consiglio dell'Ordine, il direttore responsabile della testata è stato convocato e ieri l'abbiamo incontrato spiegandogli che quell'annuncio l'Ordine non poteva accettarlo e mettendolo in guardia dal comportarsi, nel suo ruolo di direttore, rispettando la deontologia e le leggi.

Lo stesso direttore,  come ci ha confermato di persona, avendo ricevuto la convocazione, aveva già provveduto nei giorni scorsi a far rimuovere l'annuncio.
“E' stato un problema tecnico” ha sostenuto...
E' chiaro che la verità fosse un'altra. L'importante è che quell'annuncio ora non sia più on line.

Un piccolo ma significativo) risultato nella lotta contro gli abusi di professione e lo sfruttamento dei giornalisti.


Domenico Guarino  

giovedì 31 ottobre 2013

BOLLINO BLU (O WHITE LIST): perché prefetture sì e OdG (AST) no?

Leggiamo dall'ANSA (il testo in calce) che le prefetture hanno istituito un elenco di imprese 'non a rischio mafia';  una sorta di 'certificato di qualità' a disposizione di chi vuole investire nella legalità. Un'opera meritoria che dà spessore e promuove quei comportamenti virtuosi d'impresa, segnalando chi li pratica, e, sostanzialmente,  fornendo dei parametri per chi (istituzione pubblica o privato operatore) debba investire.
Credo si tratti di un notevole passo avanti: poi, in un paese ad economia liberal-capitalista come il nostro, il mercato rimane  sovrano;  ma l'indicazione di una 'white list' (che non va in alcun modo ad interferire sulle  scelte individuali e si limita a 'segnalare' determinati comportamenti virtuosi) ci pare il modo migliore per orientare i cittadini.

Come i più accorti ricorderanno la nostra proposta dell'istituzione di un 'bollino blu' per gli editori a partire da quelli 'on line' (la rete è il futuro ma anche il presente della nostra professione) va proprio in questo senso.

In pratica funziona così: 
OdG e Sindacato si preoccupano di fornire una lista di testate 'virtuose' perché rispettano contratti giornalistici e carte deontologiche, non fanno lavorare stagisti (o tirocinanti o abusivi)  al posto di giornalisti, i cui direttori non sono incorsi in sanzioni AST o OdG, etc etc.

Dopodiché  il 'cittadino-lettore/ascoltatore/spettatore' sarà sempre libero di scegliere, ma le ns istituzioni di categoria si saranno assunte  la responsabilità di indicare come stanno realmente le cose. E dunque di fornire un orientamento. 

Un bollino di qualità che, come dicemmo già in sede di programma elettorale, in altri settori (il comparto del food, ad esempio, ma sempre più anche quello della distribuzione tout cour, o del travelling) sta dando ottimi risultati.

La mia richiesta è già stata ufficialmente presentata al consiglio nel luglio scorso. Aspettiamo di discuterla.
Vi farò sapere.
Intanto attendo vostri commenti. Qui o su FB. Come volete!

Domenico Guarino

 ANSA--- Una "White List" per imprenditori non mafiosi in prefettura: le Prefetture istituiscono l'elenco dei fornitori, prestatori di servizi ed esecutori di lavori non soggetti a tentativi di infiltrazioni mafiose. Trasporto di materiali a discarica, smaltimento di rifiuti, estrazione e trasporto di terra, confezionamento e trasporto di calcestruzzo e bitumi, noli a freddo di macchinari, fornitura di ferro lavorato, noli a caldo, autotrasporti per conto terzi e guardiania nei cantieri: questi, spiega la Camera di Commercio di Firenze, i settori a rischio di infiltrazioni mafiose che prevedono la creazione di una "White List", una lista di coloro che, da accertamenti messi in atto dalle singole Prefetture, non hanno rischi di infiltrazioni mafiose. La White List sarà valida dodici mesi e sarà costantemente monitorata e aggiornata in base alle segnalazioni ricevute dalle prefetture. "Il vantaggio per gli operatori che vengono accolti in questa 'lista dei buoni', oltre al risvolto etico indubbio - si spiega ancora - comporta anche la semplificazione delle procedure antimafia previste dalla legge".

lunedì 30 settembre 2013

IL SINDACATO E' MORTO

IL SINDACATO E’ MORTO. A CONTRORADIO


Il sindacato è morto a Controradio perché  non è riuscito  a vincere una vertenza   di modeste dimensioni,che poteva essere tranquillamente portata ad un esito positivo, se solo avesse voluto concretamente

perché ha accettato di fatto il principio che dei contratti a termine non sono l’anticamera della stabilizzazione ma del  precariato

perché ha avallato il fatto che che il lavoro giornalistico venga svolto da stagisti

perché ha lasciato sul campo l’unica fiduciaria di redazione eletta nelle radio della Toscana –una delle poche in Italia- non essendo stato in grado di difenderla al tavolo delle  trattative

perché la lavoratrice cui non è stato rinnovato il contratto ricopriva il delicato ruolo di RLS (responsabile sicurezza per i lavoratori)

perché a trarre vantaggio dalla vertenza sono stati i lavoratori che non hanno scioperato o che sono addirittura andati in onda al posto dei redattori in sciopero

perché l’esito della vertenza sancisce che chi si impegna nel tutelare i propri e gli altrui diritti ha tutto da perdere mentre chi pensa ai propri interessi ed al proprio tornaconto può aspirare a  gratificazioni economiche e professionali

perché non ha voluto o saputo prendere in esame le questioni relative all’abuso della professione giornalistica, cosa che diventa 'criminale'  nel momento in cui permette l’allontanamento di giornalisti con regole contratto

Il sindacato è morto, ma noi ci impegneremo per farlo rinascere, diverso,
Domenico Guarino

venerdì 6 settembre 2013

UN PICCOLO GRANDE PASSO

Grazie alla Regione Toscana (e segnatamente all'assessore Cristina Scaletti) nel vituperato mondo dell'editoria on line ci saranno almeno 8 nuovi contratti giornalistici a tempo indeterminato. Un segnale di grande valenza, non solo simbolica.  

Ya basta da sempre ritiene che il territorio della Rete sia il contesto in cui si gioca la partita fondamentale per il presente ed il futuro della ns categoria e della ns professione. Sotto tutti i profili, a partire da quello della qualità e dell'appropriatezza. Segnali come questi (e come la recente legge regionale sull'editoria che YB ha promosso)  ci incoraggiano nel ritenere che al far west si può opporre lo 'stato di diritto' a salvaguardia, innanzitutto, della corretta informazione che è la base di ogni democrazia.

Per questo YB lavorerà  alla realizzazione di un 'bollino di qualità' patrocinato da OdG e AST che 'identifichi' quei prodotti editoriali on line che rispettino carte deontologiche e contratti.
Crediamo infatti che (come già accaduto nel settore del food o del turismo, ad esempio) i 'marchi di qualità' possano essere un riferimento positivo per gli utenti della rete, e possano rappresentare un volano per la salvaguardia e la promozione delle professionalità giornalistiche.
Oltre che, naturalmente, dei diritti -a partire da quello ad una onesta e giusta retribuzione-  dei giornalisti.

I lettori saranno poi liberi di scegliersi i siti i portali le pagine i blog che preferiscono, sapendo però che 'nell'indistinto mare della rete' ci sono realtà che scelgono una strada ed altri che preferiscono terreni più discutibili.
DG


http://www.regione.toscana.it/-/graduatorie-bando-por-creo-sostegno-alle-imprese-editrici-di-testate-giornalistiche-online-

giovedì 25 luglio 2013

Dal GRANDE credito, al MICRO credito...

Una buona partenza. 
Venerdì scorso in consiglio regionale, abbiamo
discusso della proposta di 'microcredito' a favore dei colleghi in
difficoltà. Una discussione interessante che ha portato alla luce una
serie di elementi a me stesso poco conosciuti, e che si è svolta in un
clima molto costruttivo. Dico subito che alla fine il consiglio ha deciso
di lavorare su tre direttrici
a) una ricognizione ed una valorizzazione degli strumenti già esistenti
(convenzioni etc.) che potrebbero essere utilizzati  sin da subito dai
colleghi in difficoltà.
b) OdG e AST chiederanno un incontro alla Regione Toscana per capire in
che termini anche i giornalisti potranno accedere ai fondi di microcredito
per lavoratori in difficoltà che la giunta ha recentemente deliberato e
che faranno parte della variazione di bilancio, in votazione nel prossimo
consiglio regionale.
c) un incontro con Banca Etica o con realtà simili -che abbiano cioé
un'esperienza pregressa e solida nel settore- al fine di capire in che
termini OdG (fatti salvi i limiti 'patrimoniali' derivanti dalla
condizione di Ente pubblico) e AST possano muoversi in vista della
creazione di strumenti microcreditizi o similari.

Credo si tratti di un buonissimo inizio che, per quanto mi rigurada,
conferma la bontà del percorso intrapreso nel momento in cui ho deciso di
votare le cariche proposte dalla maggioranza.

Salut
DG

mercoledì 10 luglio 2013

PROPOSTE PER PROGRAMMA ODG TOSCANA

ECCO LE PROPOSTE PROGRAMMATICHE CHE HO SPEDITO OGGI AI COLLEGHI DEL CONSIGLIO ODG TOSCANA PERLA CONSILIATURA.

Oltre a ciò è in piedi naturalmente  il discorso sul ricongiungimento, l'applicazione della Carta  di Firenze, e le questioni del'equo compenso. senza dimenticare che dobbiamo cominciare ragionare i maniera concreta sulla vicenda corsi di formazione etc. 
la questione del voto elettronico dovrebbe essere 'acclarata' invece anche da parte loro. in ogni caso mi riservo di riproporla quanto prima. 
Buona lettura.



Caro presidente,
cari colleghi

le proposte che vi sottopongo  partono dalla convinzione
che, se questa professione avrà un futuro (e gli spazi perché lo abbia in
realtà sono a mio modesto parere straordinariamente ampi e fecondi,
soprattutto in virtù dello scenario offerto dalle nuove tecnologie,  che
se pongono delle nuove sfide, ancor più richiedono ed esaltano un ruolo
centrale per l'informazione professionalizzata) sarà solo a patto che si
rafforzi l'attenzione verso il rigore deonotlogico dei comportamenti di
tutti, e si creino le condizioni per un salvaguardia dei diritti e delle
prerogative dei giornalisti.

In questa consiliatura dunque, l'Ordine -sempre a mio modesto parere-
dovrà  assumere tutte quelle iniziative che vadano verso questa direzione,
riagganciando, allo stesso tempo, un rapporto legittimante nei confronti
dei giornalisti che, spesso, vedono e vivono le proprie istituzioni di
categoria come 'lontane' se non addirittura 'inutili' o 'ostili'.

Ecco dunque tre temi su cui mi piacerebbe che questo consiglio riflettesse
fattivamente.


MICROCREDITO: Oggi il precariato di massa, e la crisi economica (spesso
usata in maniera strumentale dalle aziende)  crea quotidianamente
condizioni di difficoltà per i giornalisti che hanno contratti
'flessibili', in cassa integrazione, disoccupati etc etc.  Spesso questi
giornalisti fanno fatica anche ad assolvere alle esigenze quotidiane
dell'esistenza. Parlare di 'libertà di cronaca e di critica' per loro è
spesso una chimera beffarda. L'Ordine deve dunque  porsi il problema di
offrire, per quello che è nelle sue possibilità, un aiuto concreto  a
questi colleghi.
L'idea dunque è quella di  valutare con Banca Etica (o altri istituti
bancari) la fattibilità di un fondo per il microcredito destinato agli
iscritti in difficoltà economica, garantito dal patrimonio mobiliare ed
immobiliare dell'ordine medesimo; a partire dalla quota che OdG prende
come aggio per la riscossione dei soldi per le tessere annuali.

BOLLINO DI QUALITA' PER SITI INTERNET FB ETC- La complessità del mercato
contemporaneo ci insegna che le attribuzioni ed i marchi di qualità, i
disciplinari etc creano dinamiche economiche di segno positivo, e nuove
possibilità di sviluppo anche in momenti di crisi. Il caso più eclatante è
quello del settore 'food' (marchi di origine controllata, bio, filiera
corta, km zero etc etc), o anche il mercato turistico (le vele di
legambiente, le bandiere  blu, i siti unesco, i borghi arancioni ,le
strade tematiche etc etc). Un meccanismo del genere può essere a mio
parere  sperimentato anche nel giornalismo;  a partire dalla rete che è
già il presente e sarà sempre più il futuro della ns professione. La
proposta allora è quella di creare un marchio di qualità, magari in
collaborazione con l'AST, che valorizzi quei siti, quei profili FB, che
utilizzano personale giornalistico e ne tutelino i diritti e le
professionalità.  A partire dai contratti di lavoro e dal rispetto dei
principi contenuti nella Carta di Firenze.

REGOLAMENTAZIONE ACCESSO CONFERENZE STAMPA- Sempre più spesso, le
conferenze stampa sono il luogo in cui la professione giornalistica viene
mortificata, sia nelle condizioni oggettive del lavoro, sia -soprattutto
per quello che ci interessa- in virtù della partecipazione di non
giornalisti (stagisti, 'tirocinanti' etc etc). Su questo OdG a mio  parere
dovrebbe tentare di intavolare una dialettica -molto laica ma altrettanto
ferma-  con le istituzioni pubbliche (e private) per regolamentare
l'accesso alle conferenze stampa, riservandole ai giornalisti pubblicisti
o professionisti. In parallelo si propone l'isituzione di una specie di
di 'foglio rosa' per i colleghi che, non ancora iscritti all'ordine, siano
inviati dagli editori a partecipare, durante il loro percorso di
formazione.

Domenico Guarino

venerdì 14 giugno 2013

LE COSE CHE ABBIAMO DA FARE (2)

(dalla discussione effettuata in assemblea yb scorsa settimana) 
Le recenti elezioni dell'ordine si sono chiuse con un risultato chiaro: Ya basta (per tutti i motivi che conosciamo e che ci siamo detti) è stato sconfitto 'numericamente' (un solo consigliere eletto) ma ha riportato un grandissimo successo politico: la parte 'viva' nella della professione ha scelto, ed ha scelto i ns candidati. Questo è innegabile. Ed è un punto di forza straordinario.

La situazione paradossale in cui ci troviamo -politicamente vincenti, numericamente sconfitti- ci porta a due considerazioni di fondo: dobbiamo lavorare ancora più di quello che abbiamo fatto per 'ri-portare' i colleghi ad interessarsi dei destini e del governo della ns categoria.
La seconda è che noi abbiamo il dovere di lavorare sia dentro le istituzioni (con il consigliere eletto Domenico Guarino) sia fuori, a diretto contatto con la società, anche per implementare quel ruolo di 'ricucitura' che YB ha rivendicato sin dall'inizio, come intimo convincimento e necessità improrogabile.

Da qui a dicembre, YB, porterà in consiglio regionale i seguenti temi
Primo. ODG Toscana, sia pure nel suo nuovo ruolo che non lo identifica come collegio giudicante, deve farsi promotore di una 'vertenza pilota' (un esposto) ai sensi della Carta di Firenze.
Secondo: valutare con Banca Etica (o altri istituti) la fattibilità di un fondo per il microcredito destinato ai iscritti in difficoltà economica, garantito dal patrimonio mobiliare ed immobiliare dell'ordine medesimo, a partire dalla quota che OdG prende come aggio per la riscossione dei soldi per le tessere annuali.

Terzo: pressione politica perchè l'equo compenso sia approvato e sia davvero equo

Quarto: bollino di qualità per quei siti (pagine FB) che rispettino la professionalità i diritti ed i contratti dei giornalisti

Quinto: appello ai parlamentari (innanzitutto ai parlamentari giornalisti) per cambiare la legge ed avere finalmente i voto elettronico

Sesto: sollecitare un impegno deciso ed esplicito sul ricongiungimento.

Settimo: dialettica con le istituzioni pubbliche (e private) per regolamentare l'accesso alle conferenze stampa, con proposta di 'foglio rosa' per i colleghi che, non ancora iscritti all'ordine, siano inviati dagli editori a partecipare, durante il loro percorso di formazione.

Le cose da fare FUORI

Con l'associazione antimafia Libera per una grande iniziativa comune sul tema del lavoro nero e del caporalato nelle redazioni


Con l'associazione Avviso pubblico, per discutere del rapporto istituzioni-giornalisti, a partire dalle condizioni effettive del lavoro, e dall'annosa questione degli uffici stampa


Con Fondazione Toscana Spettacolo per produrre (e mettere in scena) una piece sui percorsi di sopravvivenza dei giornalisti precari (in termini economici e di diritti) per diffondere consapevolezza nella società sulle nostre concrete condizioni di lavoro

lunedì 3 giugno 2013

IO C'ERO...

Prima riunione del Consiglio Regionale dell'Ordine. Ho spiegato quali saranno le 'direttrici' in cui si incardierà il mio impegno: lotta serrata contro lo svilimento della professione, contro il precariato, a supporto di un maggiore rigore deontologico. Oltre ad un'attenzione particolare nei confronti delle nuove tecnologie e dei social media che possono rappresentare per la ns categoria una grandissima opportunità, oppure, , se non si interviene per tempo ed in maniera rigorosa, la 'tomba' della professione giornalistica. Ho deciso di votare a favore delle cariche proposte (Bartoli presidente, Taddei vice, Mori segretario, Scansani tesoriere) per 'levare alibi' a chiunque volesse vedere in YA BASTA un movimento che si muove secondo logiche pre-concette, personali, ed aprioristiche. Nella dichiarazione di voto ho sottolineato che YA BAsta non si sente minoranza e non agirà come minoranza - relagata dunque nel ruolo di 'controllo' come qualcuno pure avrebbe voluto- ma lavorerà INSIEME per proporre con forza all'attenzione del consiglio i propri contenuti.
Nel comunicato stampa finale, mi pare che alcuni passaggi 'politici' del ns comune impegno, siano stati recepiti. Vedremo... 

C erto, non si parla esplicitamente della Carta di Firenze, non c'è cenno all'equo compenso, è tutto ancora molto generico...
Di sicuro, chi mi conosce lo sa, io valuterò il comportamento di tutti (il mio innanzitutto) DAI FATTI. perchè di parole ne abbiamo sentite troppe.
Ci vediamo venerdì a multiverso per discutere insieme di come andare avanti

DG

mercoledì 29 maggio 2013

ODG: LA RIVOLUZIONE E' (APPENA...) PARTITA!

Proviamo a tracciare un primo bilancio delle elezioni dell'Ordine dei giornalisti che si sono appena concluse. La prima considerazione da fare è che, per Ya basta,  queste hanno configurato un risultato storico, al di là di ogni ragionevole previsione: i nostri candiati - tra di loro, fatto sintomatico, nessun art.1 ( per chi non lo avesse notato...), nessun caposervizio, nessun caporedattore, nessun direttore - non solo arrivano al ballottaggio, avendo schierati contro i pesi massimi dell'informazione locale e nazionale (tutte le grandi redazioni toscane, il gruppo dirigente dell'ordine e del sindacato, le consorterie più o meno palesi) ma riescono a piazzare un proprio candidato, Domenico Guarino - un giornalista radiofonico! - all'interno del consiglio regionale. Alla fine Fabrizio Morviducci non ce l'ha fatta per 4 voti, penalizzato dal voto militare e militante degli avversari, preceduto da una lunga e stucchevole - a tratti anche odiosa - campagna di denigrazione nei suoi confronti.

Sul fronte dei pubblicisti Ya Basta, a Firenze, è risultata la coalizione più votata sul regionale e sul nazionale; i candidati alla fine sono stati penalizzati dalla valanga di voti espressi soprattutto a Livorno (di fatto solo a Livorno, dove il seggio è collocato nella sede de 'Il Tirreno' ovvero , la testata che esprime l'attuale presidente dell'OdG) che li ha messi fuori dai rispettivi consigli.

Ottime performance comunque per tutti i nostri candidati che in molti casi hanno raccolto significative affermazioni personali.

Questo per rimanere ai numeri. Il dato vero però è politico. Diciamolo francamente: senza il voto massivo dei pensionati a vantaggio dello status quo, oggi  YA BASTA sarebbe ampia maggioranza nell'Ordine. Segno che chi fa la professione ha scelto. E in maniera inequivocabile. Senza il voto 'militante e militare' dell’esercito ‘di riserva’ (pensionati, prepensionati e pensionandi) delle grandi redazioni, i nostri candidati avrebbero certamente avuto la maggioranza nei rispettivi consigli.
Un dato che fa riflettere.
Come fa riflettere che, soprattutto al ballottaggio, nonostante meccanismi farraginosi, vecchi, usuranti e nemici della partecipazione, alle urne si sia recato un numero crescente di colleghi. Segno che l'interesse nei confronti selle sorti della categoria è tutt'altro che scemato.
E anche questo, anche l'aver riavvicinato tanti giovani colleghi alla professione e alle sue istituzioni è uno dei successi, in parte insperati, di Ya Basta!

Certo  rimane il rammarico che tutto questo abbia prodotto un solo 'eletto', ma, credeteci: è una breccia che si apre in un muro destinato a crollare.

Destinato a crollare perché la professione cambia, è cambiata. Sono cambiate le esigenze dei colleghi, le istanze di chi fa giornalismo e di chi lo 'consuma'. Sono cambiate le forme, i 'media', è cambiato di fatto 'lo statuto professionale' dei giornalisti.

Questo è nei fatti. E la storia non ammette deroghe.

Per questo Ya Basta non si ferma qui.
La battaglia per il rinnovamento, i diritti, la dignità del lavoro giornalistico, prosegue sul sindacato, il cui gruppo dirigente,  tranne  la lodevole e coraggiosa eccezione della collega Chiara Brilli  e  del lungimirante sostegno del collega Stefano Fabbri (che a più riprese ha chiesto di non lasciare fuori le istanze di rinnovamento nella più odiosa operazione di retroguardia che il giornalismo toscano ricordi), non dimentichiamolo, al di là delle belle ma inutili parole spese in privato, pubblicamente non ha mai preso le difese di Ya Basta; ed anzi, ha 'vidimato' con tanto di firme 'pesanti', un documento 'a supporto' della dirigenza uscente.
Questi sono fatti che, nel rispetto delle persone e delle loro storie professionali, non devono e non possono essere dimenticati. Non si può, impunemente, cogliere i frutti di un lavoro fatto da altri, in condizioni spesso proibitive se non pericolose.

Ya-Basta lavorerà sempre 'sui contenuti', 'nel merito delle proposte' e quindi ci confronteremo con tutti.  A partire da chi e da come debba schierarsi in vista delle prossime scadenze . Anche di quelle elettorali che si annunciano, per il sindacato, molto molto prossime.

YA BASTA!


ps. ah...poi c'è stato chi domenica ha preferito nuovamente 'andare al mare', come aveva dichiarato e rivendicato. Di loro non ci curiamo, perché dagli astiosi è meglio stare lontani ;-) 

sabato 25 maggio 2013

BALLOTTAGGIO: NOI CI SIAMO. VOI?


I CANDIDATI DI YA BASTA PER  IL BALLOTTAGGIO DELL’ORDINE DEI GIORNALISTI

Consiglio  Regionale
Professionisti: : Domenico Guarino, Marco Gemelli, Alessandro Lorenzini,  Stefano Tesi (ind)
Pubblicisti:  Susanna Colombo, Viola Carignani, Andrea Nannini
Consiglio Nazionale
Professionisti: Fabrizio Morviducci,  Juri Guerranti, Gianmaria Frati
Pubblicisti: Giulio Sensi,  Maria Serena Quercioli

ATTENZIONE: I NOMI SARANNO SCRITTI SULLA SCHEDA CHE VI VERRA' CONSEGNATA. E DOVRANNO ESSERE INDICATI BARRANDO LA CASELLA CORRISPONDENTE. 

per il nazionale prof max tre preferenze
per il nazionale pubb due secche
per il regionale prof 4 preferenze
per il regionale pubb tre preferenze



Su www.odg.toscana.it tutte le info su modalità e logistica  

DATECI UNA MANO A DIFFONDERE IL PIù POSSIBILE QUESTO MESSAGGIO CONDIVIDENDOLO SU FB TWITTER VIA MAIL E CON TUTTO QUELLO CHE VI VIENE IN TESTA. IL FUTURO E' NELLE NOSTRE MANI. NON SPRECHIAMOLO!!!!

martedì 21 maggio 2013

UNA PRIMA, IMPORTANTE VITTORIA DEI CANDIDATI YA BASTA!: ORA LA RIVOLUZIONE E' DAVVERO A PORTATA DI MANO!


UNA PRIMA, IMPORTANTE VITTORIA DEI CANDIDATI YA BASTA!: ORA LA RIVOLUZIONE E'
DAVVERO A PORTATA DI MANO
Elezioni Ordine, in Toscana tutti al Ballottaggio. La 'conservazione' regge solo
grazie al voto militante

Avevamo contro tutto l'establishment, le grandi redazioni, l'intero gruppo dirigente locale e le consorterie di ogni colore. 
Nonostante questo Ya Basta li ha portati tutti al ballottaggio, a cominciare dal presidente dell'Ordine Carlo Bartoli che non va oltre i 110 voti su scala regionale, essendo votato da un decimo degli aventi diritto. Grazie dunque innanzitutto a chi ci ha sostenuto e ci ha dato questa possibilità. Ora, quello che sembrava impossibile solo a qualche giorno fa è diventato reale: se stiamo uniti potremo farcela ad avere rappresentanti delle nostre istanze. Certo, sappiamo di partire distaccati, e sappiamo che tutte le condizioni che hanno deciso il risultato del primo turno, a partire dal voto 'blindato e 'militare' espresso dalle grandi redazioni, si ripeteranno nuovamente e con nuovo vigore domenica prossima. Ma noi non rinunceremo, proprio ora, a giocarcela. Vi chiediamo dunque un ultimo sforzo. A chi è venuto ieri, chiediamo di 'tenersi libero' domenica per tornare al seggio di competenza. A tutti quelli che -per sfiducia, per disinteresse, per impossibilità etc etc- fossero rimasti a casa, chiediamo finalmente di cogliere questo spiraglio che si è aperto.

Comunque andassero le cose, la giornata di ieri ci consegna un quadro radicalmente
mutato, con un 'ordine' sostanzialmente spaccato in due, con una parte (quella che
lo ha governato negli ultim 20 anni) in leggero vantaggio, ed un'altra (Ya Basta!)
che ha riconquistato alla categoria l'interesse di tanti colleghi, soprattutto
giovani, e che dunque 'politicamente' fa segnare un risultato importantissimo, che sarebbe miope considerare solo sotto la logica cinicamente matematica della somma dei voti. Lo dice l'anagrafica stessa delle preferenze che una parte sempre più consistente della professione e soprattutto le generazioni più giovani, non si riconoscono nellelogiche e negli assetti che hanno governato le rappresentanze di categoria fino a ora.  Se l'attuale gruppo dirigente non cogliesse tutto questo come un'opportunità e decidesse di 'chiudersi a riccio', come accaduto purtroppo durante la campagna elettorale, sarebbe davvero un grosso errore. In ogni caso Ya basta ci sarà. Al fianco dei colleghi che chiedono un cambiamento radicale nei nomi, nelle logiche,nelle forme della pratica ordinistica.

Insieme possiamo farcela. Dateci una mano a non far morire il sogno di una
professione migliore.
Ya Basta

martedì 14 maggio 2013

ECCOCI!


I CANDIDATI DI YA BASTA - CONOSCIAMOLI MEGLIO
Un gruppo che rappresenta davvero la nostra Toscana


IMPORTANTE: IL 19 MAGGIO E’ NECESSARIO SCRIVERE NOME E COGNOME SULLA SCHEDA, VOTANDO TUTTI IN BLOCCO. SOLO COSI’ SI POTRA’ OPERARE IL VERO CAMBIAMENTO

CONSIGLIO REGIONALE PROFESSIONISTI
DOMENICO GUARINO (FIRENZE) - 45 anni, sudista-emigrato. Professionista dal 2006. Abituato a 'pestare i piedi', cercherà di farlo anche questa volta. Come sempre (Carta di Firenze, Equo compenso, Legge Regionale etc etc), nell'interesse dei colleghi...

MARCO GEMELLI (FIRENZE) - 35 anni, professionista dal 2007, vive e lavora a Firenze. Dopo anni da redattore art. 1 ha affrontato la chiusura della sua testata senza cedere al ricatto dell'editore che gli offriva il 55% delle spettanze. Conosce per esperienza diretta diversi ambiti della realtà giornalistica.

ALESSANDRO LORENZINI (SIENA) - 38 anni, professionista. C'è chi da bambino sogna di fare l'astronauta, chi il calciatore, io sognavo di fare il giornalista. Che sia una professione con diritti e doveri, un lavoro vero per chi ha inseguito questo sogno.

STEFANO TESI (SIENA) - Professionista, freelance per vocazione da sempre e allergico a liste e parrocchie. Critico e propositivo al tempo stesso, partecipa al progetto come indipendente perché non vuole distintivi.

CONSIGLIO REGIONALE PUBBLICISTI
SUSANNA COLOMBO (FIRENZE) - Pubblicista dal 1980. Una vita dedicata agli uffici stampa di istituzioni culturali (Orchestra della Toscana, Teatro del Maggio Musicale Fiorentino), al servizio dei colleghi, ha vissuto l'evoluzione e le criticità della professione. Precaria attempata, è stata "licenziata" dopo vent'anni di contratti a partita iva con lo stesso unico datore di lavoro. Mette a disposizione della categoria quel po' di esperienza, competenza e passione maturate sul campo e negli organismi rappresentativi.

ANDREA NANNINI (PISTOIA) – Corrispondente e fotogiornalista. Comincio a collaborare col Tirreno, poi approdo a La Nazione. Impegnato nel sociale e nelle categorie produttive, sono conosciuto anche per i miei reportage dalle zone colpite da calamità naturali dove viene chiamata a operare la protezione civile

VIOLA CARIGNANI (SIENA) - 45 anni, pubblicista dal 1996. Perché l'ordine diventi la casa dei giornalisti, una casa dove trovare un sostegno vero.

CONSIGLIO NAZIONALE PROFESSIONISTI
FABRIZIOMORVIDUCCI (FIRENZE) Ho sempre pensato che la dignità nella nostra professione debba passare attraverso i diritti, non dalle concessioni. Da consigliere nazionale Odg, ho lavorato per questo obiettivo. Così sono nati la Carta di Firenze e l’equo compenso. Servono due passi in più: partecipazione e rinnovamento. Per affermare valori positivi e provare a uscire insieme dalla crisi dell’informazione, che taglia posti di lavoro e fette di democrazia.

GIANMARIA FRATI (LIVORNO) - Classe 1973, è professionista dal 2011. Dopo una lunga serie di collaborazioni tra Trenta Giorni e Il Tirreno, approdo al praticantato con il Corriere di Livorno. Specializzato in tematiche economiche e portuali, svolgo attualmente corrispondenze dalla Toscana per il magazine nazionale “Ship2Shore” e sono spesso suo inviato all’estero.

JURI GUERRANTI (SIENA) - 30 anni, professionista, svolgo l'attività giornalistica da oltre dieci anni, avendo collaborato con giornali, radio, televisioni e uffici stampa. Sulla 'propria pelle' di giornalista con partita Iva ho visto che cosa significa essere 'un non tutelato', combattendo contro lo 'sfruttamento' e contro quegli editori che prima ti fanno lavorare e poi non ti pagano. C'è ancora tanto da fare perchè i giornalisti siano maggiormente tutelati, non sentendosi 'soli' e 'abbandonati' da parte dei propri rappresentanti
.
CONSIGLIO NAZIONALE PUBBLICISTI
GIULIO SENSI (LUCCA) - 32 anni, lucchese con l'abitudine ad uscire dalle mura. Pubblicista dal 2003. Rispetto, servizio e dignità professionale gli ingredienti del giornalismo che mi piace. Scrivo e lavoro per diversi giornali non profit e testate on-line.

MARIA SERENA QUERCIOLI (FIRENZE) 41 anni, pubblicista dal 1996. Rappresentante di Cdr per articoli 2, 12 e 36, fiduciaria dei pubblicisti. Abituata a dire quello che penso perchè il giornalismo diventi davvero il lavoro di chi lo ha scelto. Una professione regolata da doveri e diritti.

sabato 11 maggio 2013

Indossate il vestito migliore: LA RIVOLUZIONE E' PARTITA!


I CANDIDATI DI YA BASTA PER LE ELEZIONI DELL’ORDINE DEI GIORNALISTI

Consiglio  Regionale
Professionisti: : Domenico Guarino, Marco Gemelli, Alessandro Lorenzini,  Stefano Tesi (ind)
Pubblicisti:  Susanna Colombo, Viola Carignani, Andrea Nannini
Consiglio Nazionale
Professionisti: Fabrizio Morviducci,  Juri Guerranti, Gianmaria Frati
Pubblicisti: Giulio Sensi,  Maria Serena Quercioli

ATTENZIONE: E’ IMPORTANTISSIMO VOTARE TUTTA LA LISTA! Mettere nome e cognome dei candidati per evitare contestazioni. Meglio un minuto più al seggio che altri anni di ‘sofferenze’ ;-)
Si vota il 19 maggio per il primo turno, il 26 per l’eventuale ballottaggio. Su www.odg.toscana.it tutte le info su modalità e logistica  

DATECI UNA MANO A DIFFONDERE IL PIù POSSIBILE QUESTO MESSAGGIO CONDIVIDENDOLO SU FB TWITTER VIA MAIL E CON TUTTO QUELLO CHE VI VIENE IN TESTA. IL FUTURO E' NELLE NOSTRE MANI. NON SPRECHIAMOLO!!!!

giovedì 9 maggio 2013

ANCORA TU?... (ma non dovevamo vederci più?...)


VOGLIONO TORNARE A POSITANO – Ma non volevano anche contenere i costi? Vogliono
rinnovare. Ma non ripropongono sempre le stesse persone? Gli stessi da sempre si
travasano da una istituzione all’altra. Qualche esempi, ma non c’è niente di
personale. E’ solo cronaca. Lo stesso presidente Bartoli, dopo essere stato per due
mandati presidente dell’Assostampa, è diventato presidente dell’Ordine e oggi si
candida a guidarlo ANCORA per altri tre anni, essendo in contemporanea nel consiglio
nazionale dell’Inpgi. Ah, non dimentichiamo che si era candidato anche per il fondo
complementare ma, non ce l’ha fatta. 

Apprezziamo l’impegno e la dedizione del collega Bartoli. E con lui di tutti gli
altri alcuni pensionati, altri pensionandi, che hanno saltato con disinvoltura da un
organismo all’altro. Come Pino Rea per esempio, che è stato presidente e consigliere
più e più volte di Assostampa Toscana, ora si candida a fare il consigliere
nazionale dell’ordine per il secondo mandato. Lo statistico dei precari e dei
freelance, che all’atto del voto sulla carta di Firenze, disse ‘sono contrario ma mi
adeguo’. O Luca Frati, collega che adesso si presenta al consiglio nazionale Odg
dopo aver militato a lungo nei consigli dell’associazione stampa Toscana. 

Uno stanco minuetto di poltrone, sempre per le stesse persone. E per mantenere
questo sistema di potere stavolta ci vogliono vendere la panzana dell’unitarietà e
del rinnovamento? Quale rinnovamento? 

Pensiamo a una professione dove ci alterna alla guida degli organismi di categoria
con regole democratiche. Pensiamo a un ordine e a un sindacato come strumenti che
non catalizzano la politica più deteriore. Ma dove i colleghi con più esperienza,
che sanno quando farsi da parte, formano e rendono consapevoli i nuovi sulle insidie
del mestiere. Non solo del mestiere praticato, ma della quotidiana battaglia per la
dignità professionale. Dignità e autonomia che mettono al riparo la democrazia. Una
stampa libera passa necessariamente attraverso la consapevolezza di chi ci lavora.

Oggi invece assistiamo all’ennesimo strappo. All’ennesimo tentativo di perpetuare un
sistema che nell’era delle vertenze e della crisi infinita dell’informazione non
riteniamo più accettabile. Una costante restaurazione, che non tiene conto delle
nuove esigenze professionali e ci allontana da tutte le istanze di rinnovamento
nazionale che passano dalle esperienze dei colleghi. 

YA BASTA! GIORNALISMO E’ DIGNITA’

mercoledì 1 maggio 2013

PRIMO MAGGIO...CON RABBIA


(dal titolo di una canzone dei CCCP)

Primo maggio con rabbia, perché la nostra non è più  una repubblica fondata sul lavoro, ma sui furbi che il lavoro te lo sottopagano, te lo tolgono quando gli pare, te lo fanno calare dall'alto. E perché  non è una repubblica che, come recita la costituzione, permetta a ciascuno di noi, attraverso l'esercizio di una  professione, la garanzia  di  un'esistenza dignitosa , per noi e per le nostre 'famiglie' (qualunque esse siano).

L'Italia di oggi è la Repubblica dei furbi, delle consorterie, delle appartenenze, dei 'dammi qualcosa che ti do qualcosa in cambio'. Dello scambio di favori.  Un paese con sempre meno imprenditori e sempre più padroni. Dove il cinismo dei sadici diventa politica aziendale. E i lacché fanno strada a posto dei meritevoli. 

E' il paese delle mezze verità, o delle piene menzogne. 
Il paese che 'se stai zitto e non protesti, forse un giorno...'.
Un paese dove, giustamente o meno, tanta gente Ha rinunciato a lottare A sperare. 

E in questo paese fare i giornalisti è diventata una bestemmia: dileggiati, sfruttati, precarizzati.
Un paese dove ormai  bisogna essere ricchi. per potersi permettere tre, cinque, dieci, quindici anni di sfruttamento intensivo. Ovvero lavori solo se hai i soldi.
Un paese ossimoro!

Noi abbiamo detto ya basta! A cominciare dalle nostre vite e dalla nostra professione.
L'Italia di oggi va ricostruita.. Ciascuno con il proprio tassello del colore giusto e della giusta sostanza. Ciascuno facendo bene quello che ha deciso di fare.
Ripartire da qui: da quello che facciamo, dalla ns. (meravigliosa) professione, per cambiare in meglio.
E riconquistare il sapore  bello di una festa che oggi puzza di retorica e di sdegno.

Si parte con le prossime elezioni dell'ordine, con i nostri candidati decisi insieme, per portare avanti le nostre politiche e i nostri ideali.

YB

martedì 23 aprile 2013

SOS DEMOCRAZIA----SOS DEMOCRAZIA

SOS DEMOCRAZIA – La legge elettorale dell’ordine impone massimo tre sedi di seggio. In Toscana sono Firenze, Siena e Livorno. I più penalizzati sono i colleghi delle altre province. In pochi decidono di sobbarcarsi lo spostamento (per due domeniche di fila) per andare a votare. E allora? Noi chiediamo a tutti i giornalisti di fare uno sforzo, di decidere per il cambiamento. Di aiutarci a cancellare i soliti stanchi minuetti e provare tutti insieme a dare una sterzata. All’attuale dirigenza dell’Odg Toscana chiediamo invece uno sforzo di democraticità. E di usare i soldi dei colleghi a favore dei colleghi. Istituire delle navette, che colleghino le principali province con le sedi di seggio per permettere a tutti di esprimersi. Se YABASTA avrà l’opportunità di guidare il nostro organismo di categoria, garantire democraticità e partecipazione del voto sarà una delle priorità. Perché uomini e donne che lavorano per far emergere verità e obiettività, non possono agire diversamente
YB

mercoledì 10 aprile 2013

A SIENA!

Come promesso Ya Basta! si 'allarga',  e si allunga. 
Venerdì saremo all'aula magna dell'istituto tecnico Sallustio Bandini in  Via Cesare Battisti 11,Siena, per discutere con i colleghi della Tosvana del Sud delle nostre proposte e trovare una strategia comune in vista delle elezioni. Ricordiamo che Siena infatti, con Firene e Livorno, è una delle tre sedi di seggio, dove ci si potrà recare a deporre il proprio voto nell'urna llel'Ordine.
 Utilizziamo volutamente un linguaggio aulico e leggeremnete cansonatorio perché è incredibile che un Ordine come il nostro non sia ancora arrivato alla necessaria 'rivoluzione' (...)
 del voto elettronico. E' vero  che serve un passaggio normativo, ma no nessersi posti il problema finora crediamo sia segno o dell' incapacità di stare al passo coi tempi, O, peggi -ma non vogliamo certo pensarlo....-  di 'collateralità' a quello sciagurato meccanismo per cui finore ad eleggere i ns rappresentanti è stata una platea incredibilmente ristretta, pari al 20% (stiamo larghi) degli aventi diritto.
Qui  http://www.facebook.com/events/358802657563382/ trovate i dettagli dell'incontro: partecipate numerosi!!!

YB

venerdì 29 marzo 2013

L'ARIA CHE TIRA....accordi, accordicchi, accordoni, e il coraggio di dire YA BASTA!


COLLEGHI DI GROSSETO, AREZZO, di MASSA, CARRARA e LUCCA, PISTOIA, PRATO QUESTO APPELLO E' ANCHE PER VOI. CONTATTATECI, PARTECIPATE, VENITE A VOTARE E INSIEME CAMBIAMO LE COSE
ACCORDI DI FERRO – E’ tutto fatto. Nel silenzio, come sempre. E’ tutto fatto: il comitato elettorale è già pronto. Le televisioni che contano, le agenzie, gli uffici stampa istituzionali, le testate a stampa. Ah, c’è anche il voto cattolico, che non guasta mai. Diavolo e acqua santa. Tutti insieme, accorpati nel silenzio dai candidati di sempre per garantirsi lo status quo. Tutti zitti, tutti pronti, tutti schierati, in una finta unitarietà fondata invece sulle divisioni.
E’ lo scenario che ti prospettano per la prossime elezioni dell’Ordine. E via andare. Altri tre anni di caminetti, medaglie commemorative. Altri tre anni di vuoto pneumatico di idee e contenuti, mentre la categoria soffre una crisi tra le più devastanti. Ma che importa? L’armata mangiavoti è già schierata: il miracolo (elettorale) della fusione fredda di redazioni è già pronto a ripetersi. Lasciate ogni speranza o voi che entrate.
Beh, lo volete sapere? QUESTA COSA E’ ASSURDA E INCREDIBILE. Non vogliamo credere alla leggenda dei colleghi che ‘come ovini’ entrano nell’urna e votano come soldatini. Forse un tempo. Non adesso. Non in questo momento storico, con i contrattualizzati sempre più stretti nelle maglie della redazione, e sempre più incerti sul loro futuro visto che in Toscana tante redazioni hanno chiuso nel silenzio o nell’impotenza di ordine e sindacato. Non in questa devastante congiuntura, dove mai come in altri momenti la precarietà economica morde sulla pelle dei colleghi al pari della totale mancanza di diritti e dignità. Oggi è il momento delle scelte. E’ il momento di ritrovare una nuova unità fondata sul fare.
BISOGNA FARE SENZA SILENZI E OMERTA’. Per questo con altri colleghi chiamiamo a raccolta la parte migliore della nostra professione. Senza promettere incarichi, prebende, docenze. Chiediamo piuttosto. Cosa? Partecipazione e corresponsabilità nella gestione dei nostri organismi di categoria. La stagione in cui i presidenti del sindacato si travasano all’ordine, e in simultanea siedono per il consiglio di amministrazione dell’Inpgi e si candidano per il fondo complementare deve finire. Crediamo che l’epoca dell’uomo solo a comando e delle correnti debba dirsi conclusa. INSIEME è quello in cui crediamo. INSIEME proveremo a uscire da questo tunnel che sembra senza fine.
Il bilancio di questi tre anni di attività dell’ordine regionale è davvero impietoso: colleghi pubblicisti convocati paventando la soppressione del relativo elenco nel giorno in cui il ministero spiegava che questo non sarebbe accaduto; distinguo insopportabili in occasione dell’approvazione della carta di Firenze che cercava di tutelare gli ‘schiavi’ che affollano le redazioni con la complicità di molti; mancata nomina del consiglio di disciplina con rischio di commissariamento dell’Ordine nonostante un parere stringente del ministro Severino sull’obbligatorietà di dare corso alla riforma della giustizia interna. Neanche sulla solidarietà ne hanno azzeccata una. Un flop la decisione di abbonare la mora ai colleghi in ritardo col pagamento della quota. Per 9,5 euro ‘di sconto’, l’Odg toscano ne incassa 7,5 di aggio come diritto di riscossione. Stiamo ancora aspettando di capire come sia possibile versare le quote a solidarietà dei colleghi più bisognosi. Aspettiamo un cenno, che per il momento non è arrivato. L’ultimo disperato cerchiobottismo: il ricongiungimento è sicuramente positivo, ma i criteri dell’ordine nazionale, questo cattivone, sono tutti sbagliati, tutti da rifare. All’ultima assemblea di più: i consiglieri nazionali (tutti senza distinguo) non hanno avuto diritto di parola per raccontare ai colleghi il bilancio della loro attività, neanche ringraziati dal presidente. Relegati a intervenire, se volevano, nello spazio del dibattito.
Questo è quanto accade quando si è vincolati delle correnti, apparentati dalle lobby sindacali romane che dettano la linea per tutti imponendo dichiarazioni per cui anche quello che è giusto è sbagliato e viceversa. Per questo motivo serve la PARTECIPAZIONE DI TUTTI. Anche se costa fatica andare a votare, anche se i seggi sono lontani, visto che si voterà a SIENA, LIVORNO e FIRENZE e la tentazione di disertare le urne diventa forte soprattutto per chi vive e lavora distante. Penso ai colleghi delle province di GROSSETO, AREZZO, di MASSA, CARRARA e LUCCA, ma anche di PISTOIA e PRATO per anni tenuti ai margini ed esclusi di fatto dalla possibilità di decidere.
QUESTO È IL MOMENTO DI CAMBIARE. Di non sottostare agli ordini di scuderia che tendono solo a replicare lo stesso modello. Un sistema che ormai è segnato dalla inesorabile trasformazione in peggio del mondo dell’informazione. Una crisi che è stata determinata dai troppi silenzi, dalle tante acquiescenze, dalla nostra strutturale indifferenza.
ANDATE A VOTARE. Non è possibile che su 5000 colleghi, al seggio si rechino in meno di trecento. Legittimate il nostro sforzo di cambiamento con la vostra partecipazione. In modo che si apra una nuova stagione unitaria in una categoria che per troppo tempo è stata divisa in fazioni, e dove ancora il gruppo di potere che gestisce i nostri organismi è segnato dal correntismo. Servono le migliori risorse per affrontare le chiusure delle redazioni, la disoccupazione, il precariato, le difficoltà.
NOI VOGLIAMO FARLO CON VOI ALLA LUCE DEL SOLE. E L’UNICO COMITATO ELETTORALE CHE ABBIAMO E’ QUELLO DELLA VOSTRA INTELLIGENZA.

venerdì 22 marzo 2013

RICONGIUNGIMENTO – COME FUNZIONA


RICONGIUNGIMENTO – COME FUNZIONA

1.    COME SI FA  – Sarà possibile ‘ricongiungersi’ per 3 anni, dal gennaio
2014. Potrà farlo chi è già pubblicista; ovviamene non sostituisce i canali
di accesso tradizionali (praticantato contrattuale, freelance o d’ufficio,
scuole). L’obiettivo è dare un diritto (facoltativo) a quei pubblicisti che
esercitano attività giornalistica esclusiva e collaborano sistematicamente
con testate giornalistiche e uffici stampa

2.    I REQUISITI: essere già pubblicisti al 31/12/2013 – aver esercitato
attività giornalistica esclusiva e retribuita per almeno 36 mesi nel
quinquennio precedente – presentare documentazione contrattuale, fiscale e
contributiva per il periodo di riferimento – una relazione che comprovi l’attività
svolta (articoli, servizi rvm, pagine web) – svolgere all’atto della domanda
attività giornalistica

3.    ACCESSO ALL’ESAME: Gli ordini regionali accertano la rispondenza dei
requisiti che attestano la professionalità. In caso positivo si accede al
corso di formazione on line per l’esame di stato, in più bisogna di fare un
corso di otto ore di aula, definito dagli ordini regionali

4.    SUPERATI I CORSI, si ha il titolo per sostenere l’esame


YB

venerdì 15 marzo 2013

LE COSE CHE ABBIAMO IN COMUNE...E QUELLE DA FARE!


Tanta gente, tante storie, una bella discussione e la volontà di proseguire nel cammino intrapreso. Il secondo appuntamento 'pubblico' di YA BASTA -grazie Multiverso (http://www.multiverso.biz) per averci ospitato...- conferma la forza e le peculiarità del nostro gruppo, l'unico in grado di mettere insieme le varie anime del giornalismo: dalle agenzie alle televisioni alla carta stampata alle radio al web, uffici stampa etc etc.
Quello che dobbiamo fare da qui al prossimo appuntamento di fine aprile in cui definiremo candidature e strategia in vista del voto di maggio, sono essenzialmente cinque cose.

  1. rendere sempre più 'collettivo' il lavoro e la presenza sul blog e sulla pagina FB. L'invito dunque è quello di pubblicare, raccontare, suggerire, coinvolgere il più possibile. Per il blog mandate contributi a me (guarino@controradio.it) o a Fabrizio (fmorvid@tin.it)
  2. 'allargare' il cerchio degli interessati. Cominciando dai colleghi più vicini, sensibilizzandoli nei confronti del nostro percorso, spiegare loro la novità e l'importanza di quello che stiamo facendo. Ogni contatto in più è fondamentale per 'sfondare' il muro del voto militante che, come sempre, si metterà in moto in maniera acritica e secondo logiche che spesso prescindono la qualità, la dignità ed i diritti del lavoro giornalistico.
  3. Dare una mano per organizzare da qui ad aprile almeno due appuntamenti nelle città sedi di seggio: Siena e Livorno. Se avete dei contatti 'sicuri' allertateli e capite se e come posso darci una mano
  4. Pensare insieme ad una ventina di nomi che abbiamo intenzione di candidarsi. Tendendo conto che il prossimo passo sarà il sindacato e che quindi ci serviranno energie anche in quel senso
  5. Lavorare ulteriormente sul programma a partire dai nove punti che abbiamo proposto (li trovate sul blog scorrendo gli articoli), cui si aggiunge la proposta di microcredito.
cinque cose, non molte ma fondamentali.
Ya basta!  

giovedì 7 marzo 2013

MICROCREDITO? Due proposte a sostegno dei colleghi in difficoltà


300, se va bene 500,  euro al mese: tanti, troppi giornalisti, più o meno giovani -in Italia come è noto  l'asticella è del tutto relativa...- si 'arrangiano' mensilmente con queste cifre. Un calvario, fatto di alti e bassi sul conto corrente (quando c'è),  che prevede l'ausilio di altre professioni o quello della famiglia. Una  situazione indegna dal punto di vista civile, umano e professionale. 
Come sapete Ya Basta, da tempo,  non solo denuncia, ma, attraverso la commissione nazionale OdG sul precariato, persegue ed elabora soluzioni di diritto e di fatto (Carta di Firenze, Equo Compenso, legge regionale etc etc.).
Mentre si attende che queste cose producano i loro effetti concreti, rimane il disagio di chi fa fatica ad arrivare a fine mese, o non trova quel minimo di capitale iniziale per tentare la carta di un'attività in proprio.

A questo proposito vorremmo sottoporre alla vs attenzione due proposte.
La prima:  istituire un fondo di microcredito (le cui modalità sono da studiare in collaborazione con Banca Etica) rivolta a colleghi in difficoltà, o che abbiano un progetto imprenditoriale. Il fondo, che immaginiamo nazionale ma può partire in via sperimentale a Firenze, può essere tranquillamente finanziato e garantito dall'Ordine, nelle opportune forme giuridiche,  attraverso il proprio patrimonio.

La seconda:  utilizzare l'aggio della riscossione delle quote nazionali  un fondo destinato ad anticipare il pagamento della quota ai colleghi che si trovano momentaneamente  in difficoltà economiche. Riteniamo infatti che il denaro dei colleghi, una volta garantita la tranquillità economica dell'ente debba essere utilizzato proprio per il loro sostegno, piuttosto che essere immobilizzato in titoli.

Tutto questo perchè, alcune volte, anche una bolletta fa la differenza (come quacuno ci ricordò nell'ultima riunione a Scandicci)...

Domenico Guarino per Ya Basta!

venerdì 1 marzo 2013

YA BASTA, GRILLO, E L'INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DELL'ORDINE

Le recenti elezioni politiche hanno segnato la (clamorosa?) affermazione del movimento 5 Stelle. Da sempre, dal primo Vday, M5S ed il suo 'leader' si sono caratterizzati per una strenua lotta nei confronti dell'Ordine dei Giornalisti, di cui, unico tra le (presunte) 'corporazioni' si chiedeva esplicitamente l'abolizione immediata. Se tanto mi da' tanto, possiamo ragionevolmente pensare che una buona parte (maggioritaria?) del paese sia più o meno su queste posizioni.
Lo sapevano, forse, di sicuro lo immaginavamo, ma vederlo affermato con tale forza impone a tutti noi delle riflessioni serie.
Non saremo mai tra quelli che negheranno i limiti della ns. categoria: troppo ripiegata su sé stessa, troppo accomodante con i forti, ed incline ad assumere il punto di vista prevalente come proprio. Non neghiamo poi che ci siano giornalisti disonesti, approfittatori, ed anche 'criminali', in qualche modo. Contro questo ci siamo sempre battuti e ci batteremo sempre.
Però abbiamo sempre ribattuto agli esponenti di M5S che, tutto ciò, può essere addebitato a qualunque categoria. Non è una prerogativa dei giornalisti: nessuna, nemmeno quella dei fruttivendoli è immune dalla disonestà o dall'opportunismo.
E allo stesso modo, non si può sostenere che vada abolito, come mi fu risposto dal neoparlamentare grillino Alfonso Bonafede, “perchè l'ha fondato Mussolini”. Argomentazione risibile, anche perché se il Duce lo fondò, la Repubblica, nel 1963, lo rifondò con una legge esemplare, sia per i giornalisti che per il diritto di informazione di critica che è un beneficio per tutti i cittadini.

C'è però un aspetto su cui i Grilli hanno ragione: quello della deontologia. Oggi più che mai, se il giornalismo vuole avere un futuro, deve impegnarsi a fare pulizia al proprio interno e deve rispettare le norme deontologiche che si è dato, a salvaguardia della propria credibilità e della propria sopravvivenza.
Per questo nel programma di YB la valorizzazione ed il rispetto della deontologia è un punto imprescindibile.
Il punto da cui ripartire, per non essere travolti. E perchè noi sappiamo di avere ancora un ruolo importante nel presente e nel futuro di questo paese.

Ci rivediamo il 14 presso Multiverso, in via Campo D'Arrigo (zona ponte al Pino) 42 Firenze  

lunedì 18 febbraio 2013

MORA: SI PUO’ FARE DI PIU’...

SI PUO’ FARE DI PIU’ – Ho aderito alla campagna promossa dall’Ordine della Toscana,
che ha abbonato la mora (9,5 euro circa) ai colleghi che pagheranno in ritardo la
quota 2013. I consiglieri regionali hanno deciso che copriranno di tasca loro il
minor introito dovuto al mancato pagamento della mora (il 10% sulla quota di 95
euro). Credo sia giusto sostenere chi è in difficoltà, e ho deciso di non tirarmi
indietro. Penso però che si possa fare di più, che 9,5 euro per chi ha perso il
lavoro o viene pagato pochi spiccioli sia un sostegno davvero ridotto. 
Come si può fare? Da consigliere nazionale, ho chiesto agli uffici di via Parigi di
farmi avere qualche dato. Eccolo qua. Come sapete la quota di iscrizione all’ordine
è divisa in due parti: 50 euro è quella nazionale, il rimanente (variabile da
regione a regione) è quella che spetta ai consigli territoriali. Secondo i numeri
forniti dall’amministrazione a Roma, nel 2012, i giornalisti toscani dovevano
versare al consiglio nazionale una quota pari a 270.300 euro. A Roma (in data 18
febbraio) al momento ne sono arrivati 266.100. 
Sulle quote versate a Roma, l’ordine toscano, incassa un aggio. Quello del 2012 è
stato pari a 35.872,50 euro. Un bel guadagno alla fine, per il servizio di
tesoreria, considerato che anche per il 2013 la somma attesa dovrebbe essere la
stessa. Sono quasi quattrocento quote annuali, e quasi 3600 indennità di mora per
tornare all’iniziativa di cui sopra. 
Ritengo che questi soldi dei colleghi, che rientrano in Toscana dal servizio
‘esattoriale’ (qualcuno potrebbe trovarlo non bellissimo dal punto di vista
stilistico, ma è prassi in tutte le regioni), debbano essere proprio rimessi nella
disponibilità dei colleghi stessi. Come fondo di sostegno per chi, disoccupato o
free lance o collaboratore, si trovi in stato di necessità. Di certo, è un impegno
che prenderemo se tutti sono d’accordo, al prossimo incontro di Ya Basta e proveremo a farne un punto programmatico per il rinnovo degli organismi di categoria

martedì 12 febbraio 2013

CHE ME NE FACCIO DI UNA MORA. OVVERO: I DIECI EURO CHE (NON) SCONVOLSERO IL MONDO




(In relazione a questa notizia


Dieci euro… di questi tempi, direte voi. Ed in effetti, mai ‘sputare’ sui soldi, soprattutto di questi tempi.
E  allora ben venga questa storia  che se ci si iscrive all’ordine –in Toscana- anche con un certo ritardo, non si paga l’aggravio previsto (fino a marzo però, poi sì…)
Grazie. Sarò grato.
Ma 10 euri mi cambiano la vita? La risposta, comunque le mettiamo è no. Sempre no. Solo no.
Cosa me la cambierebbe? Dal punto di vista professionale, intendo?
Bh. Magari un OdG ch non esista solo  in forma di busta (quella che ti  recapita il bollettino) e di bollino (quello che ti conferma l’iscrizione).
Un Ordine che non ‘scompaia’ mentre le testate chiudono a grappoli e gli editori fanno a gara per rivestire i panni dei simpatici  detrattori di diritti e paghe.
Un ordine che spieghi a tutti cosa sia la deontologia e sia inflessibile con chi la uccide.
Che  sia motore  iniziative a tutela della professione
Che comunichi continuativamente e con chiarezza
Che solleciti e promuova le migliori energie, e non le seppellisca sotto la polvere  dei patti tra correnti
Che si apra alle nuove tecnologie
Che dialoghi con la societa’ per promuovere la professione e la dignità di chi la pratica
Che si faccia sentire contro i bandi palesemente taroccati a beneficio di soliti noti
Che promuova iniziative a supporto dei colleghi in difficoltà

Ecco, a un ordine del genere 10 ma anche 20 euro in più (all’anno) glieli darei volentieri.

Ya Basta 

sabato 9 febbraio 2013

BUONA LA PRIMA. ORA VIENE IL BELLO.


Grazie a tutti!
Ieri  sera a Scandicci è  successo qualcosa di importante e, per alcuni versi, insperato: bella gente, belle riflessioni, voglia di fare. Tante esperienze, storie diverse: i diversi modi di fare giornalismo, un'unica vocazione professionale.
La prima considerazione è che ora  Ya Basta non è più solo una sigla, una manifesto di buone intenzioni, ma  un gruppo vero, tosto, di gente in carne ed ossa che hanno voglia di impegnarsi in prima persona per cambiare le istituzioni della nostra categoria, rendendole adeguate alla fase attuale, che è di grande trasformazione per tutti ed in particolare per la ns professione.
I nove punti programmatici (che trovate nei precedenti post sul blog, se non li avete ancora visti), rappresentano una buona base di discussione. Ora si tratta di 'allargare' la platea dei partecipanti e di provare a buttare giù una lista di persone eleggibili.

Ieri è stato bello in particolare aver discusso per lungo tempo di principi come dignità, deontologia, professionalità: temi alti che possono apparire -ma non sono- lontani dai veri problemi dei giornalisti.
Siamo convinti che, in questa fase più che mai, solo un giornalismo che riscopra le proprie caratteristiche 'sociali' e di credibilità funzionale possa realmente sperare di guardare al futuro con la consapevolezza di poter giocare ancora un ruolo, nonostante la rivoluzione delle nuove tecnologie, la precarietà delle condizioni di lavoro e  l'ondata di delegittimazione che rischia di travolgere tutto e tutti. Un giornalismo che, attraverso le proprie istituzioni, non abbia paura di mettersi in discussione e di dialogare con tutti, ma che sappia anche essere fermo nella difesa delle prerogative dei propri iscritti. perchè solo chi è forte delle proprie ragioni, non ha paura di confrontarsi, anche con le posizioni più critiche ed apparentemente distanti.

Poi, certo, 'c'è da mangiare' , come ci ha ricordato qualcuno.
E su questo l'Ordine che costruiremo, nelle sue prerogative dirette ed indirette, sarà inflessibile nel difendere in ogni sede e con ogni mezzo la dignità innanzitutto economica del lavoro giornalistico.
Una quota più importante  in questo senso tocca però al sindacato. Che è esattamente  la seconda tappa del nostro percorso.  Tocca al sindacato elaborare in maniera illuminata, coraggiosa e creativa le forme di tutela più adeguate al giornalismo contemporaneo. E' il sindacato infatti che fa le vertenze e  tratta i rinnovi dei contratti.
Possiamo già contare su delle presenze importanti nel direttivo, poi ci saranno le elezioni, e noi non mancheremo di farci sentire.

Insomma, eleggendo i ns rappresentanti nel consiglio regionale e nazionale dell'Ordine non avremmo risolto tutti i problemi, ma avremmo fatto un primo importante passo che ci permetterà di dire la nostra anche nelle prossime partite.
Per questo,  però, ognuno di noi dovrà impegnarsi a contattare quante più persone che siano disposte a condividere questo percorso.
Perchè dalla situazione delicata in cui ci siamo cacciati si esce solo 'insieme', contando su quelle tante energie positive che, ad ogni livello, nonostante tutto, ancora esistono nella ns professione.
Non sarà facile, perchè i fautori dei vecchi equilibri, i soliti noti, magari travestiti di nuovo e di buono, stanno già lavorando nell'ombra -come loro solito- per serrare le fiala. Utilizzando anche l'arma della demagogia spicciola (i 10 euro di mora abbonata sulla tessera 2013) per spargere fumo.
Non ci faremo fregare!
Quanto prima organizzeremo un nuovo appuntamento, verso metà marzo, per fare un ulteriore passo in avanti.
Intanto grazie a tutti.

Ya Basta!

giovedì 7 febbraio 2013

DIETRO

Molti mi/ci/si chiedono: ma chi c'è DIETRO YA BASTA?  Alcuni ipotizzano strane alchimie, meandri inconfessabili, (dietro)logiche ascendenze.

Vorremmo tranquillizzare tutti: dietro Ya Basta! NON C'E' NESSUNO. Nel senso che
IN ya basta è tutto alla luce del sole.

DENTRO ci sono i contenuti che potete leggere e 'soppesare' in questo blog,

FUORI ci stanno tutti coloro che preferiscono giudicare, ipotizzare, screditare, piuttosto che impegnarsi per migliorare le cose.

INTORNO ci siete tutti voi, o almeno tutti quelli -e noi sappiamo che sono tantissimi- che vogliono cambiare l'ordine dei fattori, che non si arrendono alla decadenza ed alla sterilizzazione degli organismi di rappresentanza della ns. categoria.

Vi aspettiamo domani sera alle 21 a Scandicci

SALETTA CNA VIA 78° REGGIMENTO LUPI DI TOSCANA A DUE METRI DALLA FERMATA TRAM RESISTENZA

lunedì 4 febbraio 2013

A VENERDI'...PER COMINCIARE!

Ci siamo: venerdì 8, alle 21, presso la sala CNA, in via 78 Reggimento Lupi di Toscana a Scandicci -(facilmente) raggiungibile, oltre da Firenze ovviamente, anche dall'autostrada, dalla Fi.pi.li e, per chi non volesse prendere la macchina, con la tranvia dalla Stazione di Santa Maria Novella a Scandicci (fermata Resistenza)- cominceremo a ragionare sul da farsi in vista delle elezioni per l''Ordine dei giornalisti (previste per Maggio).

Un appuntamento immancabile se pensate che si debba e si possa fare qualcosa per rinnovare profondamente gli organismi di rappresentanza della categoria.

In questi mesi, gli esponenti del gruppo Ya Basta  hanno avuto un ruolo centrale, a vario titolo, nella promozione e nell'approvazione della Carta di Firenze (il primo documento deontologico  mai emanato da un ordine professionale sul tema della lotta alla precarietà, attraverso gli strumenti propri di tali istituzioni), nella promozione e nell'approvazione della legge sull'equo compenso, nella redazione  della legge regionale sul sistema dell'informazione locale, che, per la prima volta, sancisce nero su bianco la fine della logica dei finanziamenti a pioggia, stabilendo il principio che il sistema dell'informazione locale rappresenta un puntello della democrazia territoriale e come tale va strategicamnenbte promosso dalle istituzioni, e che  i fondi per l'editoria , come  gli altri sostegni (a vario titolo elargiti) devono andare a premiare gli editori virtuosi, ovvero quelli che, innanzitutto, garantiscano occupazione giornalistica e contratti' veri'.

Tutto (già) fatto dunque? Nemmeno per sogno!
Come l'esperienza anche di queste settimane ci insegna, la solita logica correntizia e conservatrice che da anni immobilizza le strutture di rappresentanza della ns. categoria sull'altare dell'autoconservazione, si è rimessa in moto per ostacolare o neutralizzare le conquiste conseguite.
Sta a noi dar forza ad un movimento che completi e sviluppi quanto finora fatto,  a beneficio di tutti i colleghi.

A venerdì dunque

ps. nei post precedenti trovate le idee che stanno alla base del ns. progetto, compreso il decalogo che rappresenta la base della  discussione che intendiamo svolgere