IL SINDACATO E’ MORTO. A CONTRORADIO
Il sindacato è morto a Controradio perché non è riuscito a vincere una vertenza di modeste dimensioni,che poteva essere tranquillamente portata ad un esito positivo, se solo avesse voluto concretamente
perché ha accettato di fatto il principio che dei contratti a termine non sono l’anticamera della stabilizzazione ma del precariato
perché ha avallato il fatto che che il lavoro giornalistico venga svolto da stagisti
perché ha lasciato sul campo l’unica fiduciaria di redazione eletta nelle radio della Toscana –una delle poche in Italia- non essendo stato in grado di difenderla al tavolo delle trattative
perché la lavoratrice cui non è stato rinnovato il contratto ricopriva il delicato ruolo di RLS (responsabile sicurezza per i lavoratori)
perché a trarre vantaggio dalla vertenza sono stati i lavoratori che non hanno scioperato o che sono addirittura andati in onda al posto dei redattori in sciopero
perché l’esito della vertenza sancisce che chi si impegna nel tutelare i propri e gli altrui diritti ha tutto da perdere mentre chi pensa ai propri interessi ed al proprio tornaconto può aspirare a gratificazioni economiche e professionali
perché non ha voluto o saputo prendere in esame le questioni relative all’abuso della professione giornalistica, cosa che diventa 'criminale' nel momento in cui permette l’allontanamento di giornalisti con regole contratto
Il sindacato è morto, ma noi ci impegneremo per farlo rinascere, diverso,
Domenico Guarino
lunedì 30 settembre 2013
venerdì 6 settembre 2013
UN PICCOLO GRANDE PASSO
Grazie alla Regione Toscana (e segnatamente all'assessore Cristina Scaletti) nel vituperato mondo dell'editoria on line ci saranno almeno 8 nuovi contratti giornalistici a tempo indeterminato. Un segnale di grande valenza, non solo simbolica.
Ya basta da sempre ritiene che il territorio della Rete sia il contesto in cui si gioca la partita fondamentale per il presente ed il futuro della ns categoria e della ns professione. Sotto tutti i profili, a partire da quello della qualità e dell'appropriatezza. Segnali come questi (e come la recente legge regionale sull'editoria che YB ha promosso) ci incoraggiano nel ritenere che al far west si può opporre lo 'stato di diritto' a salvaguardia, innanzitutto, della corretta informazione che è la base di ogni democrazia.
Per questo YB lavorerà alla realizzazione di un 'bollino di qualità' patrocinato da OdG e AST che 'identifichi' quei prodotti editoriali on line che rispettino carte deontologiche e contratti.
Crediamo infatti che (come già accaduto nel settore del food o del turismo, ad esempio) i 'marchi di qualità' possano essere un riferimento positivo per gli utenti della rete, e possano rappresentare un volano per la salvaguardia e la promozione delle professionalità giornalistiche.
Oltre che, naturalmente, dei diritti -a partire da quello ad una onesta e giusta retribuzione- dei giornalisti.
I lettori saranno poi liberi di scegliersi i siti i portali le pagine i blog che preferiscono, sapendo però che 'nell'indistinto mare della rete' ci sono realtà che scelgono una strada ed altri che preferiscono terreni più discutibili.
DG
http://www.regione.toscana.it/-/graduatorie-bando-por-creo-sostegno-alle-imprese-editrici-di-testate-giornalistiche-online-
Ya basta da sempre ritiene che il territorio della Rete sia il contesto in cui si gioca la partita fondamentale per il presente ed il futuro della ns categoria e della ns professione. Sotto tutti i profili, a partire da quello della qualità e dell'appropriatezza. Segnali come questi (e come la recente legge regionale sull'editoria che YB ha promosso) ci incoraggiano nel ritenere che al far west si può opporre lo 'stato di diritto' a salvaguardia, innanzitutto, della corretta informazione che è la base di ogni democrazia.
Per questo YB lavorerà alla realizzazione di un 'bollino di qualità' patrocinato da OdG e AST che 'identifichi' quei prodotti editoriali on line che rispettino carte deontologiche e contratti.
Crediamo infatti che (come già accaduto nel settore del food o del turismo, ad esempio) i 'marchi di qualità' possano essere un riferimento positivo per gli utenti della rete, e possano rappresentare un volano per la salvaguardia e la promozione delle professionalità giornalistiche.
Oltre che, naturalmente, dei diritti -a partire da quello ad una onesta e giusta retribuzione- dei giornalisti.
I lettori saranno poi liberi di scegliersi i siti i portali le pagine i blog che preferiscono, sapendo però che 'nell'indistinto mare della rete' ci sono realtà che scelgono una strada ed altri che preferiscono terreni più discutibili.
DG
http://www.regione.toscana.it/-/graduatorie-bando-por-creo-sostegno-alle-imprese-editrici-di-testate-giornalistiche-online-
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