lunedì 18 febbraio 2013

MORA: SI PUO’ FARE DI PIU’...

SI PUO’ FARE DI PIU’ – Ho aderito alla campagna promossa dall’Ordine della Toscana,
che ha abbonato la mora (9,5 euro circa) ai colleghi che pagheranno in ritardo la
quota 2013. I consiglieri regionali hanno deciso che copriranno di tasca loro il
minor introito dovuto al mancato pagamento della mora (il 10% sulla quota di 95
euro). Credo sia giusto sostenere chi è in difficoltà, e ho deciso di non tirarmi
indietro. Penso però che si possa fare di più, che 9,5 euro per chi ha perso il
lavoro o viene pagato pochi spiccioli sia un sostegno davvero ridotto. 
Come si può fare? Da consigliere nazionale, ho chiesto agli uffici di via Parigi di
farmi avere qualche dato. Eccolo qua. Come sapete la quota di iscrizione all’ordine
è divisa in due parti: 50 euro è quella nazionale, il rimanente (variabile da
regione a regione) è quella che spetta ai consigli territoriali. Secondo i numeri
forniti dall’amministrazione a Roma, nel 2012, i giornalisti toscani dovevano
versare al consiglio nazionale una quota pari a 270.300 euro. A Roma (in data 18
febbraio) al momento ne sono arrivati 266.100. 
Sulle quote versate a Roma, l’ordine toscano, incassa un aggio. Quello del 2012 è
stato pari a 35.872,50 euro. Un bel guadagno alla fine, per il servizio di
tesoreria, considerato che anche per il 2013 la somma attesa dovrebbe essere la
stessa. Sono quasi quattrocento quote annuali, e quasi 3600 indennità di mora per
tornare all’iniziativa di cui sopra. 
Ritengo che questi soldi dei colleghi, che rientrano in Toscana dal servizio
‘esattoriale’ (qualcuno potrebbe trovarlo non bellissimo dal punto di vista
stilistico, ma è prassi in tutte le regioni), debbano essere proprio rimessi nella
disponibilità dei colleghi stessi. Come fondo di sostegno per chi, disoccupato o
free lance o collaboratore, si trovi in stato di necessità. Di certo, è un impegno
che prenderemo se tutti sono d’accordo, al prossimo incontro di Ya Basta e proveremo a farne un punto programmatico per il rinnovo degli organismi di categoria

martedì 12 febbraio 2013

CHE ME NE FACCIO DI UNA MORA. OVVERO: I DIECI EURO CHE (NON) SCONVOLSERO IL MONDO




(In relazione a questa notizia


Dieci euro… di questi tempi, direte voi. Ed in effetti, mai ‘sputare’ sui soldi, soprattutto di questi tempi.
E  allora ben venga questa storia  che se ci si iscrive all’ordine –in Toscana- anche con un certo ritardo, non si paga l’aggravio previsto (fino a marzo però, poi sì…)
Grazie. Sarò grato.
Ma 10 euri mi cambiano la vita? La risposta, comunque le mettiamo è no. Sempre no. Solo no.
Cosa me la cambierebbe? Dal punto di vista professionale, intendo?
Bh. Magari un OdG ch non esista solo  in forma di busta (quella che ti  recapita il bollettino) e di bollino (quello che ti conferma l’iscrizione).
Un Ordine che non ‘scompaia’ mentre le testate chiudono a grappoli e gli editori fanno a gara per rivestire i panni dei simpatici  detrattori di diritti e paghe.
Un ordine che spieghi a tutti cosa sia la deontologia e sia inflessibile con chi la uccide.
Che  sia motore  iniziative a tutela della professione
Che comunichi continuativamente e con chiarezza
Che solleciti e promuova le migliori energie, e non le seppellisca sotto la polvere  dei patti tra correnti
Che si apra alle nuove tecnologie
Che dialoghi con la societa’ per promuovere la professione e la dignità di chi la pratica
Che si faccia sentire contro i bandi palesemente taroccati a beneficio di soliti noti
Che promuova iniziative a supporto dei colleghi in difficoltà

Ecco, a un ordine del genere 10 ma anche 20 euro in più (all’anno) glieli darei volentieri.

Ya Basta 

sabato 9 febbraio 2013

BUONA LA PRIMA. ORA VIENE IL BELLO.


Grazie a tutti!
Ieri  sera a Scandicci è  successo qualcosa di importante e, per alcuni versi, insperato: bella gente, belle riflessioni, voglia di fare. Tante esperienze, storie diverse: i diversi modi di fare giornalismo, un'unica vocazione professionale.
La prima considerazione è che ora  Ya Basta non è più solo una sigla, una manifesto di buone intenzioni, ma  un gruppo vero, tosto, di gente in carne ed ossa che hanno voglia di impegnarsi in prima persona per cambiare le istituzioni della nostra categoria, rendendole adeguate alla fase attuale, che è di grande trasformazione per tutti ed in particolare per la ns professione.
I nove punti programmatici (che trovate nei precedenti post sul blog, se non li avete ancora visti), rappresentano una buona base di discussione. Ora si tratta di 'allargare' la platea dei partecipanti e di provare a buttare giù una lista di persone eleggibili.

Ieri è stato bello in particolare aver discusso per lungo tempo di principi come dignità, deontologia, professionalità: temi alti che possono apparire -ma non sono- lontani dai veri problemi dei giornalisti.
Siamo convinti che, in questa fase più che mai, solo un giornalismo che riscopra le proprie caratteristiche 'sociali' e di credibilità funzionale possa realmente sperare di guardare al futuro con la consapevolezza di poter giocare ancora un ruolo, nonostante la rivoluzione delle nuove tecnologie, la precarietà delle condizioni di lavoro e  l'ondata di delegittimazione che rischia di travolgere tutto e tutti. Un giornalismo che, attraverso le proprie istituzioni, non abbia paura di mettersi in discussione e di dialogare con tutti, ma che sappia anche essere fermo nella difesa delle prerogative dei propri iscritti. perchè solo chi è forte delle proprie ragioni, non ha paura di confrontarsi, anche con le posizioni più critiche ed apparentemente distanti.

Poi, certo, 'c'è da mangiare' , come ci ha ricordato qualcuno.
E su questo l'Ordine che costruiremo, nelle sue prerogative dirette ed indirette, sarà inflessibile nel difendere in ogni sede e con ogni mezzo la dignità innanzitutto economica del lavoro giornalistico.
Una quota più importante  in questo senso tocca però al sindacato. Che è esattamente  la seconda tappa del nostro percorso.  Tocca al sindacato elaborare in maniera illuminata, coraggiosa e creativa le forme di tutela più adeguate al giornalismo contemporaneo. E' il sindacato infatti che fa le vertenze e  tratta i rinnovi dei contratti.
Possiamo già contare su delle presenze importanti nel direttivo, poi ci saranno le elezioni, e noi non mancheremo di farci sentire.

Insomma, eleggendo i ns rappresentanti nel consiglio regionale e nazionale dell'Ordine non avremmo risolto tutti i problemi, ma avremmo fatto un primo importante passo che ci permetterà di dire la nostra anche nelle prossime partite.
Per questo,  però, ognuno di noi dovrà impegnarsi a contattare quante più persone che siano disposte a condividere questo percorso.
Perchè dalla situazione delicata in cui ci siamo cacciati si esce solo 'insieme', contando su quelle tante energie positive che, ad ogni livello, nonostante tutto, ancora esistono nella ns professione.
Non sarà facile, perchè i fautori dei vecchi equilibri, i soliti noti, magari travestiti di nuovo e di buono, stanno già lavorando nell'ombra -come loro solito- per serrare le fiala. Utilizzando anche l'arma della demagogia spicciola (i 10 euro di mora abbonata sulla tessera 2013) per spargere fumo.
Non ci faremo fregare!
Quanto prima organizzeremo un nuovo appuntamento, verso metà marzo, per fare un ulteriore passo in avanti.
Intanto grazie a tutti.

Ya Basta!

giovedì 7 febbraio 2013

DIETRO

Molti mi/ci/si chiedono: ma chi c'è DIETRO YA BASTA?  Alcuni ipotizzano strane alchimie, meandri inconfessabili, (dietro)logiche ascendenze.

Vorremmo tranquillizzare tutti: dietro Ya Basta! NON C'E' NESSUNO. Nel senso che
IN ya basta è tutto alla luce del sole.

DENTRO ci sono i contenuti che potete leggere e 'soppesare' in questo blog,

FUORI ci stanno tutti coloro che preferiscono giudicare, ipotizzare, screditare, piuttosto che impegnarsi per migliorare le cose.

INTORNO ci siete tutti voi, o almeno tutti quelli -e noi sappiamo che sono tantissimi- che vogliono cambiare l'ordine dei fattori, che non si arrendono alla decadenza ed alla sterilizzazione degli organismi di rappresentanza della ns. categoria.

Vi aspettiamo domani sera alle 21 a Scandicci

SALETTA CNA VIA 78° REGGIMENTO LUPI DI TOSCANA A DUE METRI DALLA FERMATA TRAM RESISTENZA

lunedì 4 febbraio 2013

A VENERDI'...PER COMINCIARE!

Ci siamo: venerdì 8, alle 21, presso la sala CNA, in via 78 Reggimento Lupi di Toscana a Scandicci -(facilmente) raggiungibile, oltre da Firenze ovviamente, anche dall'autostrada, dalla Fi.pi.li e, per chi non volesse prendere la macchina, con la tranvia dalla Stazione di Santa Maria Novella a Scandicci (fermata Resistenza)- cominceremo a ragionare sul da farsi in vista delle elezioni per l''Ordine dei giornalisti (previste per Maggio).

Un appuntamento immancabile se pensate che si debba e si possa fare qualcosa per rinnovare profondamente gli organismi di rappresentanza della categoria.

In questi mesi, gli esponenti del gruppo Ya Basta  hanno avuto un ruolo centrale, a vario titolo, nella promozione e nell'approvazione della Carta di Firenze (il primo documento deontologico  mai emanato da un ordine professionale sul tema della lotta alla precarietà, attraverso gli strumenti propri di tali istituzioni), nella promozione e nell'approvazione della legge sull'equo compenso, nella redazione  della legge regionale sul sistema dell'informazione locale, che, per la prima volta, sancisce nero su bianco la fine della logica dei finanziamenti a pioggia, stabilendo il principio che il sistema dell'informazione locale rappresenta un puntello della democrazia territoriale e come tale va strategicamnenbte promosso dalle istituzioni, e che  i fondi per l'editoria , come  gli altri sostegni (a vario titolo elargiti) devono andare a premiare gli editori virtuosi, ovvero quelli che, innanzitutto, garantiscano occupazione giornalistica e contratti' veri'.

Tutto (già) fatto dunque? Nemmeno per sogno!
Come l'esperienza anche di queste settimane ci insegna, la solita logica correntizia e conservatrice che da anni immobilizza le strutture di rappresentanza della ns. categoria sull'altare dell'autoconservazione, si è rimessa in moto per ostacolare o neutralizzare le conquiste conseguite.
Sta a noi dar forza ad un movimento che completi e sviluppi quanto finora fatto,  a beneficio di tutti i colleghi.

A venerdì dunque

ps. nei post precedenti trovate le idee che stanno alla base del ns. progetto, compreso il decalogo che rappresenta la base della  discussione che intendiamo svolgere