mercoledì 29 maggio 2013

ODG: LA RIVOLUZIONE E' (APPENA...) PARTITA!

Proviamo a tracciare un primo bilancio delle elezioni dell'Ordine dei giornalisti che si sono appena concluse. La prima considerazione da fare è che, per Ya basta,  queste hanno configurato un risultato storico, al di là di ogni ragionevole previsione: i nostri candiati - tra di loro, fatto sintomatico, nessun art.1 ( per chi non lo avesse notato...), nessun caposervizio, nessun caporedattore, nessun direttore - non solo arrivano al ballottaggio, avendo schierati contro i pesi massimi dell'informazione locale e nazionale (tutte le grandi redazioni toscane, il gruppo dirigente dell'ordine e del sindacato, le consorterie più o meno palesi) ma riescono a piazzare un proprio candidato, Domenico Guarino - un giornalista radiofonico! - all'interno del consiglio regionale. Alla fine Fabrizio Morviducci non ce l'ha fatta per 4 voti, penalizzato dal voto militare e militante degli avversari, preceduto da una lunga e stucchevole - a tratti anche odiosa - campagna di denigrazione nei suoi confronti.

Sul fronte dei pubblicisti Ya Basta, a Firenze, è risultata la coalizione più votata sul regionale e sul nazionale; i candidati alla fine sono stati penalizzati dalla valanga di voti espressi soprattutto a Livorno (di fatto solo a Livorno, dove il seggio è collocato nella sede de 'Il Tirreno' ovvero , la testata che esprime l'attuale presidente dell'OdG) che li ha messi fuori dai rispettivi consigli.

Ottime performance comunque per tutti i nostri candidati che in molti casi hanno raccolto significative affermazioni personali.

Questo per rimanere ai numeri. Il dato vero però è politico. Diciamolo francamente: senza il voto massivo dei pensionati a vantaggio dello status quo, oggi  YA BASTA sarebbe ampia maggioranza nell'Ordine. Segno che chi fa la professione ha scelto. E in maniera inequivocabile. Senza il voto 'militante e militare' dell’esercito ‘di riserva’ (pensionati, prepensionati e pensionandi) delle grandi redazioni, i nostri candidati avrebbero certamente avuto la maggioranza nei rispettivi consigli.
Un dato che fa riflettere.
Come fa riflettere che, soprattutto al ballottaggio, nonostante meccanismi farraginosi, vecchi, usuranti e nemici della partecipazione, alle urne si sia recato un numero crescente di colleghi. Segno che l'interesse nei confronti selle sorti della categoria è tutt'altro che scemato.
E anche questo, anche l'aver riavvicinato tanti giovani colleghi alla professione e alle sue istituzioni è uno dei successi, in parte insperati, di Ya Basta!

Certo  rimane il rammarico che tutto questo abbia prodotto un solo 'eletto', ma, credeteci: è una breccia che si apre in un muro destinato a crollare.

Destinato a crollare perché la professione cambia, è cambiata. Sono cambiate le esigenze dei colleghi, le istanze di chi fa giornalismo e di chi lo 'consuma'. Sono cambiate le forme, i 'media', è cambiato di fatto 'lo statuto professionale' dei giornalisti.

Questo è nei fatti. E la storia non ammette deroghe.

Per questo Ya Basta non si ferma qui.
La battaglia per il rinnovamento, i diritti, la dignità del lavoro giornalistico, prosegue sul sindacato, il cui gruppo dirigente,  tranne  la lodevole e coraggiosa eccezione della collega Chiara Brilli  e  del lungimirante sostegno del collega Stefano Fabbri (che a più riprese ha chiesto di non lasciare fuori le istanze di rinnovamento nella più odiosa operazione di retroguardia che il giornalismo toscano ricordi), non dimentichiamolo, al di là delle belle ma inutili parole spese in privato, pubblicamente non ha mai preso le difese di Ya Basta; ed anzi, ha 'vidimato' con tanto di firme 'pesanti', un documento 'a supporto' della dirigenza uscente.
Questi sono fatti che, nel rispetto delle persone e delle loro storie professionali, non devono e non possono essere dimenticati. Non si può, impunemente, cogliere i frutti di un lavoro fatto da altri, in condizioni spesso proibitive se non pericolose.

Ya-Basta lavorerà sempre 'sui contenuti', 'nel merito delle proposte' e quindi ci confronteremo con tutti.  A partire da chi e da come debba schierarsi in vista delle prossime scadenze . Anche di quelle elettorali che si annunciano, per il sindacato, molto molto prossime.

YA BASTA!


ps. ah...poi c'è stato chi domenica ha preferito nuovamente 'andare al mare', come aveva dichiarato e rivendicato. Di loro non ci curiamo, perché dagli astiosi è meglio stare lontani ;-) 

sabato 25 maggio 2013

BALLOTTAGGIO: NOI CI SIAMO. VOI?


I CANDIDATI DI YA BASTA PER  IL BALLOTTAGGIO DELL’ORDINE DEI GIORNALISTI

Consiglio  Regionale
Professionisti: : Domenico Guarino, Marco Gemelli, Alessandro Lorenzini,  Stefano Tesi (ind)
Pubblicisti:  Susanna Colombo, Viola Carignani, Andrea Nannini
Consiglio Nazionale
Professionisti: Fabrizio Morviducci,  Juri Guerranti, Gianmaria Frati
Pubblicisti: Giulio Sensi,  Maria Serena Quercioli

ATTENZIONE: I NOMI SARANNO SCRITTI SULLA SCHEDA CHE VI VERRA' CONSEGNATA. E DOVRANNO ESSERE INDICATI BARRANDO LA CASELLA CORRISPONDENTE. 

per il nazionale prof max tre preferenze
per il nazionale pubb due secche
per il regionale prof 4 preferenze
per il regionale pubb tre preferenze



Su www.odg.toscana.it tutte le info su modalità e logistica  

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martedì 21 maggio 2013

UNA PRIMA, IMPORTANTE VITTORIA DEI CANDIDATI YA BASTA!: ORA LA RIVOLUZIONE E' DAVVERO A PORTATA DI MANO!


UNA PRIMA, IMPORTANTE VITTORIA DEI CANDIDATI YA BASTA!: ORA LA RIVOLUZIONE E'
DAVVERO A PORTATA DI MANO
Elezioni Ordine, in Toscana tutti al Ballottaggio. La 'conservazione' regge solo
grazie al voto militante

Avevamo contro tutto l'establishment, le grandi redazioni, l'intero gruppo dirigente locale e le consorterie di ogni colore. 
Nonostante questo Ya Basta li ha portati tutti al ballottaggio, a cominciare dal presidente dell'Ordine Carlo Bartoli che non va oltre i 110 voti su scala regionale, essendo votato da un decimo degli aventi diritto. Grazie dunque innanzitutto a chi ci ha sostenuto e ci ha dato questa possibilità. Ora, quello che sembrava impossibile solo a qualche giorno fa è diventato reale: se stiamo uniti potremo farcela ad avere rappresentanti delle nostre istanze. Certo, sappiamo di partire distaccati, e sappiamo che tutte le condizioni che hanno deciso il risultato del primo turno, a partire dal voto 'blindato e 'militare' espresso dalle grandi redazioni, si ripeteranno nuovamente e con nuovo vigore domenica prossima. Ma noi non rinunceremo, proprio ora, a giocarcela. Vi chiediamo dunque un ultimo sforzo. A chi è venuto ieri, chiediamo di 'tenersi libero' domenica per tornare al seggio di competenza. A tutti quelli che -per sfiducia, per disinteresse, per impossibilità etc etc- fossero rimasti a casa, chiediamo finalmente di cogliere questo spiraglio che si è aperto.

Comunque andassero le cose, la giornata di ieri ci consegna un quadro radicalmente
mutato, con un 'ordine' sostanzialmente spaccato in due, con una parte (quella che
lo ha governato negli ultim 20 anni) in leggero vantaggio, ed un'altra (Ya Basta!)
che ha riconquistato alla categoria l'interesse di tanti colleghi, soprattutto
giovani, e che dunque 'politicamente' fa segnare un risultato importantissimo, che sarebbe miope considerare solo sotto la logica cinicamente matematica della somma dei voti. Lo dice l'anagrafica stessa delle preferenze che una parte sempre più consistente della professione e soprattutto le generazioni più giovani, non si riconoscono nellelogiche e negli assetti che hanno governato le rappresentanze di categoria fino a ora.  Se l'attuale gruppo dirigente non cogliesse tutto questo come un'opportunità e decidesse di 'chiudersi a riccio', come accaduto purtroppo durante la campagna elettorale, sarebbe davvero un grosso errore. In ogni caso Ya basta ci sarà. Al fianco dei colleghi che chiedono un cambiamento radicale nei nomi, nelle logiche,nelle forme della pratica ordinistica.

Insieme possiamo farcela. Dateci una mano a non far morire il sogno di una
professione migliore.
Ya Basta

martedì 14 maggio 2013

ECCOCI!


I CANDIDATI DI YA BASTA - CONOSCIAMOLI MEGLIO
Un gruppo che rappresenta davvero la nostra Toscana


IMPORTANTE: IL 19 MAGGIO E’ NECESSARIO SCRIVERE NOME E COGNOME SULLA SCHEDA, VOTANDO TUTTI IN BLOCCO. SOLO COSI’ SI POTRA’ OPERARE IL VERO CAMBIAMENTO

CONSIGLIO REGIONALE PROFESSIONISTI
DOMENICO GUARINO (FIRENZE) - 45 anni, sudista-emigrato. Professionista dal 2006. Abituato a 'pestare i piedi', cercherà di farlo anche questa volta. Come sempre (Carta di Firenze, Equo compenso, Legge Regionale etc etc), nell'interesse dei colleghi...

MARCO GEMELLI (FIRENZE) - 35 anni, professionista dal 2007, vive e lavora a Firenze. Dopo anni da redattore art. 1 ha affrontato la chiusura della sua testata senza cedere al ricatto dell'editore che gli offriva il 55% delle spettanze. Conosce per esperienza diretta diversi ambiti della realtà giornalistica.

ALESSANDRO LORENZINI (SIENA) - 38 anni, professionista. C'è chi da bambino sogna di fare l'astronauta, chi il calciatore, io sognavo di fare il giornalista. Che sia una professione con diritti e doveri, un lavoro vero per chi ha inseguito questo sogno.

STEFANO TESI (SIENA) - Professionista, freelance per vocazione da sempre e allergico a liste e parrocchie. Critico e propositivo al tempo stesso, partecipa al progetto come indipendente perché non vuole distintivi.

CONSIGLIO REGIONALE PUBBLICISTI
SUSANNA COLOMBO (FIRENZE) - Pubblicista dal 1980. Una vita dedicata agli uffici stampa di istituzioni culturali (Orchestra della Toscana, Teatro del Maggio Musicale Fiorentino), al servizio dei colleghi, ha vissuto l'evoluzione e le criticità della professione. Precaria attempata, è stata "licenziata" dopo vent'anni di contratti a partita iva con lo stesso unico datore di lavoro. Mette a disposizione della categoria quel po' di esperienza, competenza e passione maturate sul campo e negli organismi rappresentativi.

ANDREA NANNINI (PISTOIA) – Corrispondente e fotogiornalista. Comincio a collaborare col Tirreno, poi approdo a La Nazione. Impegnato nel sociale e nelle categorie produttive, sono conosciuto anche per i miei reportage dalle zone colpite da calamità naturali dove viene chiamata a operare la protezione civile

VIOLA CARIGNANI (SIENA) - 45 anni, pubblicista dal 1996. Perché l'ordine diventi la casa dei giornalisti, una casa dove trovare un sostegno vero.

CONSIGLIO NAZIONALE PROFESSIONISTI
FABRIZIOMORVIDUCCI (FIRENZE) Ho sempre pensato che la dignità nella nostra professione debba passare attraverso i diritti, non dalle concessioni. Da consigliere nazionale Odg, ho lavorato per questo obiettivo. Così sono nati la Carta di Firenze e l’equo compenso. Servono due passi in più: partecipazione e rinnovamento. Per affermare valori positivi e provare a uscire insieme dalla crisi dell’informazione, che taglia posti di lavoro e fette di democrazia.

GIANMARIA FRATI (LIVORNO) - Classe 1973, è professionista dal 2011. Dopo una lunga serie di collaborazioni tra Trenta Giorni e Il Tirreno, approdo al praticantato con il Corriere di Livorno. Specializzato in tematiche economiche e portuali, svolgo attualmente corrispondenze dalla Toscana per il magazine nazionale “Ship2Shore” e sono spesso suo inviato all’estero.

JURI GUERRANTI (SIENA) - 30 anni, professionista, svolgo l'attività giornalistica da oltre dieci anni, avendo collaborato con giornali, radio, televisioni e uffici stampa. Sulla 'propria pelle' di giornalista con partita Iva ho visto che cosa significa essere 'un non tutelato', combattendo contro lo 'sfruttamento' e contro quegli editori che prima ti fanno lavorare e poi non ti pagano. C'è ancora tanto da fare perchè i giornalisti siano maggiormente tutelati, non sentendosi 'soli' e 'abbandonati' da parte dei propri rappresentanti
.
CONSIGLIO NAZIONALE PUBBLICISTI
GIULIO SENSI (LUCCA) - 32 anni, lucchese con l'abitudine ad uscire dalle mura. Pubblicista dal 2003. Rispetto, servizio e dignità professionale gli ingredienti del giornalismo che mi piace. Scrivo e lavoro per diversi giornali non profit e testate on-line.

MARIA SERENA QUERCIOLI (FIRENZE) 41 anni, pubblicista dal 1996. Rappresentante di Cdr per articoli 2, 12 e 36, fiduciaria dei pubblicisti. Abituata a dire quello che penso perchè il giornalismo diventi davvero il lavoro di chi lo ha scelto. Una professione regolata da doveri e diritti.

sabato 11 maggio 2013

Indossate il vestito migliore: LA RIVOLUZIONE E' PARTITA!


I CANDIDATI DI YA BASTA PER LE ELEZIONI DELL’ORDINE DEI GIORNALISTI

Consiglio  Regionale
Professionisti: : Domenico Guarino, Marco Gemelli, Alessandro Lorenzini,  Stefano Tesi (ind)
Pubblicisti:  Susanna Colombo, Viola Carignani, Andrea Nannini
Consiglio Nazionale
Professionisti: Fabrizio Morviducci,  Juri Guerranti, Gianmaria Frati
Pubblicisti: Giulio Sensi,  Maria Serena Quercioli

ATTENZIONE: E’ IMPORTANTISSIMO VOTARE TUTTA LA LISTA! Mettere nome e cognome dei candidati per evitare contestazioni. Meglio un minuto più al seggio che altri anni di ‘sofferenze’ ;-)
Si vota il 19 maggio per il primo turno, il 26 per l’eventuale ballottaggio. Su www.odg.toscana.it tutte le info su modalità e logistica  

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giovedì 9 maggio 2013

ANCORA TU?... (ma non dovevamo vederci più?...)


VOGLIONO TORNARE A POSITANO – Ma non volevano anche contenere i costi? Vogliono
rinnovare. Ma non ripropongono sempre le stesse persone? Gli stessi da sempre si
travasano da una istituzione all’altra. Qualche esempi, ma non c’è niente di
personale. E’ solo cronaca. Lo stesso presidente Bartoli, dopo essere stato per due
mandati presidente dell’Assostampa, è diventato presidente dell’Ordine e oggi si
candida a guidarlo ANCORA per altri tre anni, essendo in contemporanea nel consiglio
nazionale dell’Inpgi. Ah, non dimentichiamo che si era candidato anche per il fondo
complementare ma, non ce l’ha fatta. 

Apprezziamo l’impegno e la dedizione del collega Bartoli. E con lui di tutti gli
altri alcuni pensionati, altri pensionandi, che hanno saltato con disinvoltura da un
organismo all’altro. Come Pino Rea per esempio, che è stato presidente e consigliere
più e più volte di Assostampa Toscana, ora si candida a fare il consigliere
nazionale dell’ordine per il secondo mandato. Lo statistico dei precari e dei
freelance, che all’atto del voto sulla carta di Firenze, disse ‘sono contrario ma mi
adeguo’. O Luca Frati, collega che adesso si presenta al consiglio nazionale Odg
dopo aver militato a lungo nei consigli dell’associazione stampa Toscana. 

Uno stanco minuetto di poltrone, sempre per le stesse persone. E per mantenere
questo sistema di potere stavolta ci vogliono vendere la panzana dell’unitarietà e
del rinnovamento? Quale rinnovamento? 

Pensiamo a una professione dove ci alterna alla guida degli organismi di categoria
con regole democratiche. Pensiamo a un ordine e a un sindacato come strumenti che
non catalizzano la politica più deteriore. Ma dove i colleghi con più esperienza,
che sanno quando farsi da parte, formano e rendono consapevoli i nuovi sulle insidie
del mestiere. Non solo del mestiere praticato, ma della quotidiana battaglia per la
dignità professionale. Dignità e autonomia che mettono al riparo la democrazia. Una
stampa libera passa necessariamente attraverso la consapevolezza di chi ci lavora.

Oggi invece assistiamo all’ennesimo strappo. All’ennesimo tentativo di perpetuare un
sistema che nell’era delle vertenze e della crisi infinita dell’informazione non
riteniamo più accettabile. Una costante restaurazione, che non tiene conto delle
nuove esigenze professionali e ci allontana da tutte le istanze di rinnovamento
nazionale che passano dalle esperienze dei colleghi. 

YA BASTA! GIORNALISMO E’ DIGNITA’

mercoledì 1 maggio 2013

PRIMO MAGGIO...CON RABBIA


(dal titolo di una canzone dei CCCP)

Primo maggio con rabbia, perché la nostra non è più  una repubblica fondata sul lavoro, ma sui furbi che il lavoro te lo sottopagano, te lo tolgono quando gli pare, te lo fanno calare dall'alto. E perché  non è una repubblica che, come recita la costituzione, permetta a ciascuno di noi, attraverso l'esercizio di una  professione, la garanzia  di  un'esistenza dignitosa , per noi e per le nostre 'famiglie' (qualunque esse siano).

L'Italia di oggi è la Repubblica dei furbi, delle consorterie, delle appartenenze, dei 'dammi qualcosa che ti do qualcosa in cambio'. Dello scambio di favori.  Un paese con sempre meno imprenditori e sempre più padroni. Dove il cinismo dei sadici diventa politica aziendale. E i lacché fanno strada a posto dei meritevoli. 

E' il paese delle mezze verità, o delle piene menzogne. 
Il paese che 'se stai zitto e non protesti, forse un giorno...'.
Un paese dove, giustamente o meno, tanta gente Ha rinunciato a lottare A sperare. 

E in questo paese fare i giornalisti è diventata una bestemmia: dileggiati, sfruttati, precarizzati.
Un paese dove ormai  bisogna essere ricchi. per potersi permettere tre, cinque, dieci, quindici anni di sfruttamento intensivo. Ovvero lavori solo se hai i soldi.
Un paese ossimoro!

Noi abbiamo detto ya basta! A cominciare dalle nostre vite e dalla nostra professione.
L'Italia di oggi va ricostruita.. Ciascuno con il proprio tassello del colore giusto e della giusta sostanza. Ciascuno facendo bene quello che ha deciso di fare.
Ripartire da qui: da quello che facciamo, dalla ns. (meravigliosa) professione, per cambiare in meglio.
E riconquistare il sapore  bello di una festa che oggi puzza di retorica e di sdegno.

Si parte con le prossime elezioni dell'ordine, con i nostri candidati decisi insieme, per portare avanti le nostre politiche e i nostri ideali.

YB