venerdì 14 giugno 2013

LE COSE CHE ABBIAMO DA FARE (2)

(dalla discussione effettuata in assemblea yb scorsa settimana) 
Le recenti elezioni dell'ordine si sono chiuse con un risultato chiaro: Ya basta (per tutti i motivi che conosciamo e che ci siamo detti) è stato sconfitto 'numericamente' (un solo consigliere eletto) ma ha riportato un grandissimo successo politico: la parte 'viva' nella della professione ha scelto, ed ha scelto i ns candidati. Questo è innegabile. Ed è un punto di forza straordinario.

La situazione paradossale in cui ci troviamo -politicamente vincenti, numericamente sconfitti- ci porta a due considerazioni di fondo: dobbiamo lavorare ancora più di quello che abbiamo fatto per 'ri-portare' i colleghi ad interessarsi dei destini e del governo della ns categoria.
La seconda è che noi abbiamo il dovere di lavorare sia dentro le istituzioni (con il consigliere eletto Domenico Guarino) sia fuori, a diretto contatto con la società, anche per implementare quel ruolo di 'ricucitura' che YB ha rivendicato sin dall'inizio, come intimo convincimento e necessità improrogabile.

Da qui a dicembre, YB, porterà in consiglio regionale i seguenti temi
Primo. ODG Toscana, sia pure nel suo nuovo ruolo che non lo identifica come collegio giudicante, deve farsi promotore di una 'vertenza pilota' (un esposto) ai sensi della Carta di Firenze.
Secondo: valutare con Banca Etica (o altri istituti) la fattibilità di un fondo per il microcredito destinato ai iscritti in difficoltà economica, garantito dal patrimonio mobiliare ed immobiliare dell'ordine medesimo, a partire dalla quota che OdG prende come aggio per la riscossione dei soldi per le tessere annuali.

Terzo: pressione politica perchè l'equo compenso sia approvato e sia davvero equo

Quarto: bollino di qualità per quei siti (pagine FB) che rispettino la professionalità i diritti ed i contratti dei giornalisti

Quinto: appello ai parlamentari (innanzitutto ai parlamentari giornalisti) per cambiare la legge ed avere finalmente i voto elettronico

Sesto: sollecitare un impegno deciso ed esplicito sul ricongiungimento.

Settimo: dialettica con le istituzioni pubbliche (e private) per regolamentare l'accesso alle conferenze stampa, con proposta di 'foglio rosa' per i colleghi che, non ancora iscritti all'ordine, siano inviati dagli editori a partecipare, durante il loro percorso di formazione.

Le cose da fare FUORI

Con l'associazione antimafia Libera per una grande iniziativa comune sul tema del lavoro nero e del caporalato nelle redazioni


Con l'associazione Avviso pubblico, per discutere del rapporto istituzioni-giornalisti, a partire dalle condizioni effettive del lavoro, e dall'annosa questione degli uffici stampa


Con Fondazione Toscana Spettacolo per produrre (e mettere in scena) una piece sui percorsi di sopravvivenza dei giornalisti precari (in termini economici e di diritti) per diffondere consapevolezza nella società sulle nostre concrete condizioni di lavoro

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