mercoledì 12 settembre 2012

Elenco "editori canaglia", ad esempio. Una proposta concreta



....Ad esempio... si potrebbe (penso alle istituzioni innanzitutto) stilare un elenco degli 'editori canaglia'

Un elenco cioé di aziende con cui le amministrazioni pubbliche ed i privati virtuosi decidono di non avere rapporti economici (contributi, spot etc) perché non rispettose dei diritti dei lavoratori.

Farlo sarebbe molto semplice: una classifica stilata sulla base di criteri che commisurino il fatturato con gli occupati non precari (contratti a tempo indeterminato e di che tipo) ed i livelli medi di retribuzione dei lavoratori

Un elenco pubblico che premi i virtuosi a scapito dei corsari.
Un 'bollino di qualità'  (alla stregua di una certificazione DOCG o ISO, o BIO) da apporre alle testate che -come  accade ad esempio con esiti grandemente positivi nel settore della filiera corta e dell'agricoltura biologica-  verrebbero incentivate ad investire in qualità e diritti, a fronte di una certificazione che valorizzi il loro marchio verso quella porzione, non trascurabile, del mercato che si dimostri  'attento' e 'sensibile' rispetto a queste tematiche.

Nell'epoca della globalizzazione informatica, in cui il presupposto della qualità è destinato  diventare un 'asset'  estremamente importante, per quanto non materiale in senso stretto, crediamo sia un'operazione vincente, sia per le aziende che vi concorrono, sia per i privati e le istituzioni che lo promuovono.
Un'operazione che si può fare a costo zero,  che necessita 'solo' di un (grosso) investimento politico.

L'ordine, ed il sindacato,  da parte loro, potrebbero essere garanti, innanzitutto deontologici, della correttezza delle valutazioni fatte
Che ne dite?

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