lunedì 10 settembre 2012

Usque tandem finanziamenti a pioggia? Ovvero: ma... i lavoratori?




Altre tre emittenti del sistema radiotelevisivo toscano sono entrate in crisi: i lavoratori delle televisioni che fanno capo al Gruppo Poli, (Italia 7, 8 Toscana e Rete 37) denunciano il fatto che "stanno affrontando da due anni una situazione molto pesante legata ai ritardi nel pagamento degli stipendi, che negli ultimi mesi si è trasformata in veri e propri mancati pagamenti.In aggiunta recentemente sono stati lincenziati tre dipendenti, dei quali due giusto il 3 settembre. Il caso viene dopo la vicenda ben nota di Canale Dieci, quella di Noi TV Lucca, TeleTirreno; e tutte le altre   'tragedie' occupazionali che, da qualche mese in qua si stanno vivendo nel settore.

Era per questo che già nell'agosto scorso, in colloqui ufficiali con il presidente dell'ordine e con quello del sindacato della Toscana, avevamo chiesto che si mettesse mano urgentemente ad una legge 'di sistema', che passasse oltre il sistema degli aiuti a pioggia, mai selettivi, come esperienza dimostra, costruendo un meccanismo legislativo in grado di premiare  davvero le emittenti virtuose, ovvero quelle che si preoccupano della qualità di ciò che viene messo in onda, e soprattutto (le due cose sono ovviamente correlate)  dei livelli di occupazione, oltre che dei diritti dei lavoratori.

Anche per pressioni -miopi- provenienti dal settore specifico, si preferì assecondare altre logiche. Che, era chiaro prevederlo, avrebbero mostrato la corda alla prima occasione utile.
Ed infatti, quelle stesse emittenti che benificieranno  dei fondi per il passaggio al digitale,  stanno mettendo mano a provvedimenti di cassa integrazione, riduzioni di organico etc etc.
Una dinamica nota e tristemente avallata.

Ya basta, sulla base del bando che la regione Toscana ha finanziato con 200,000 euro (cfr: http://www.regione.toscana.it/regione/multimedia/RT/documents/2011/11/03/79ddac1727c77770b0587ce230f3230e_decreto4709bandoemodulistica.pdf)
SI CHIEDE:
come mai non si è pensato di chiedere, tra i requisiti del bando, la salvaguardia dei tetti occupazionali per gli anni a venire?
Perché tra i criteri di valutazione e di priorità delle domande la questione occupazionale non è stata assolutamente menzionata? 
Come mai tra i criteri di inammissibilità si prevedesse l'esclusione solo per quelle imprese che " non abbiano proceduto, nei ventiquattro mesi antecedenti la pubblicazione del bando, a riduzioni dell’attività, tali da comportare una riduzione del personale superiore al 70%"?

Aspettiamo fiduciosi una risposta...

Nessun commento:

Posta un commento