lunedì 8 ottobre 2012

LA COLLABORAZIONE SI INTENDE GRATUITA


"Settimanale online (...)  cerca collaboratori per ampliamento della redazione per le sezioni attualità, politica, esteri, economia, cultura, tecnologie e webtv. Si richiede conoscenza tematiche trattate dalla testata, predisposizione all’analisi dei fatti e all’esposizione con un linguaggio chiaro ed efficace. Ambiente giovane e dinamico, opportunità di sviluppare competenze in ambito giornalistico e multimediale. La collaborazione si intende gratuita, con possibilità di acquisizione di crediti formativi universitari e partecipazione ad eventi tramite accredito stampa". 

Ecco: questo è uno dei mille e più annunci che si possono leggere on line  circa le offerte di lavoro per giornalisti e/o comunicatori.
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la cosa che colpisce sempre nell'entrare all'interno dei meandri nemmeno  tanto oscuri di questi elenchi di 'opportunità' è l'assoluta mancanza di concetti come 'contratto' (diritti, orari, etc) e la macroscopica, direi ossessiva, predilezione per il 'lavoro a titolo gratuito' . 
Che, ad una mente accorta, dovrebbe suonare come un ossimoro, considerato come 
IL LAVORO sia 
 "un'attività produttiva che implica il dispendio di energie fisiche o intellettuali per raggiungere uno scopo preciso, ossia procurarsi col proprio lavoro beni essenziali per vivere o beni superflui (...) attraverso un valore monetario riconosciuto acquisito da terzi quale compenso". 

Ma tant'è!
Ci dicono, e tutti ne siamo convinti, che la rete sarà il futuro.
Colpisce però che, anche nelle recenti manifestazioni dedicate al giornalismo in Internet, questo tema sia rimasto ai margini, per non dire altro.
Eppure dovrebbe essere il punto di partenza per qualsiasi ulteriore riflessione.

Sarebbe ora che i ns. dirigenti di sindacato ed ordine regionale provassero  a confrontarsi anche su queste cose, su come il giornalismi possa sopravvivere a tutto questo. A meno che non si voglia semplicemente  traghettare l'ultima generazione di privilegiati alla sicura pensione.

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